Con mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, tornano le Giornate Fai d’autunno e per la prima volta in 36 edizioni, raddoppiano l’appuntamento: due i weekend in programma, il 17-18 ottobre e ancora il 24-25 ottobre, per andare alla scoperta di dimore storiche, castelli, giardini, chiese, conventi, borghi, collezioni private, parchi, solitamente riservati agli addetti ai lavori e ora svelati grazie ai volontari del Fai.

Durante questi due week end si potrà ammirare il Kursaal Santalucia a Bari, tra i più bei palazzi in stile tardo Liberty della città, con visita in anteprima al cantiere di restauro, il seicentesco complesso di San Nicola di Tolentino a Napoli, celebre per i 5 mila metri quadrati di giardini, oggi recuperato e trasformato in una struttura ricettiva dai giovani dei Quartieri Spagnoli nell’ambito del progetto Napolixenia. E ancora a Roma il San Pietro in Montorio e il tempietto del Bramante o la Nuvola di Fuksas, a Milano l’Ippodromo di San Siro o i laboratori di restauro di Open Care ai Frigoriferi Milanesi, specializzati nella conservazione di dipinti, arredi lignei, sculture, tappeti, arazzi e oggetti preziosi, a Firenze, la Centrale termica della stazione di Santa Maria Novella, progettata tra il 1932 e il 1934 da Angiolo Mazzoni per riscaldare lo scalo ferroviario, a Bologna quel gioiello del barocco di Palazzo Davìa Bargellini, ma anche di chicche come il Castello del Valentino a Torino, lo Storico Spugnificio Rosenfeld a Muggia (UTI Giuliana), la transumanza di asini a Borgo di Troina (EN), il Chiostro di San Pietro della Canonica, il più antico di Amalfi (SA) o gli affreschi del ‘600 appena scoperti dal Fai nel Castello di Masino in Piemonte.

Quest’anno sarà un’edizione speciale che oltre a sostenere la campagna Ricordiamoci di salvare l’Italia (sms 45582), è dedicata al tema della salute e al ricordo della fondatrice del Fai, Giulia Maria Crespi, scomparsa a luglio. E in più in questo momento gli italiani hanno particolarmente bisogno di cultura e bellezza, così quanto il Fai dell’aiuto del supporto degli  Italiani per continuare “a far bene all’Italia.

L’arrivo del Covid ha fatto saltare “le Giornate di primavera e ha chiuso per tre mesi gli oltre 80 beni del Fai e sospeso il 90% dei cantieri previsti nel 2020, con perdite per tutto l’indotto, anche se i dati dalla ripresa sono incoraggianti, con i rinnovi online e visite di agosto superiori al 2019 e quindi, nel pieno rispetto delle misure sanitarie, sono particolarmente importanti queste Giornate Fai d’autunno.

Il Fai continua a indicare un percorso che è importante seguire: la scoperta dei luoghi meno conosciuti, ma non per questo meno preziosi del nostro patrimonio, la valorizzazione di quei tesori diffusi in tutto il nostro territorio.