Torna dal 22 al 28 febbraio la Milano Fashion Week, un’edizione molto attesa, dopo un soddisfacente 2021, per un settore completamente in rilancio.

In totale sono 65 le sfilate fisiche in programma e soltanto sei quelle in formato digitale. Un segnale di attese di miglioramento sul fronte dell’emergenza sanitaria, se si pensa che in settembre delle 65 sfilate previste (di cui due doppie) 23 erano online.

La prima cosa che si può notare guardando il calendario della Camera Nazionale della Moda Italiana è il ritorno sulle passerelle milanesi di alcuni big che mancavano da qualche stagione, in ordine Diesel, che presenterà le collezioni uomo e donna mercoledì 23, così come Plein Sport giovedì 24, Gucci venerdì 25, Trussardi e Bottega Veneta sabato 26, mentre Armani che dopo la defezione di gennaio, torna a sfilare la sera di domenica 27, un momento strategico per evitare che gli addetti ai lavori partano in anticipo per Parigi.

Molti anche gli esordienti: Ferrari, che a giugno aveva fatto il primo lancio del ready-to-wear di lusso con una sfilata a Maranello, firmata dal direttore creativo Rocco Iannone, AC9, Ambush, Andreadamo, Aniye Records, Cormio, Ferrari Hans Kjøbenhavn, Palm Angels, Tokyo James.

Inaugurazione ufficiale martedì 22 febbraio con l’opening del nuovo Hub della CNMI trasferitasi all’ADI, il Museo del Design e la sfilata che vede il ritorno di Ennio Capasa con una nuova linea, Capasa Milano.

Il 23 si entra nel vivo della settimana della moda, con una decina di sfilate, tra cui Calcaterra, Marco Rambaldi, Fendi, Alberta Ferretti e Roberto Cavalli. Nei giorni successivi si susseguiranno brand come Max Mara e Sportmax, Prada, MM6 Maison Margiela (che aveva debuttato in settembre), Blumarine, Giorgio Armani ed Emporio Armani, Missoni, Etro, Elisabetta Franchi, Versace, Dolce & Gabbana, Marni, Msgm e Dsquared2.

Soprattutto questa Milano Fashion Week riporta a Milano, dopo due anni di assenza, buyer da tutto il mondo. Può farlo grazie a una misura straordinaria sviluppata in accordo con il ministero della Salute che permetterà ai vaccinati con sieri non riconosciuti dall’Ema l’arrivo in Italia, nei giorni delle manifestazioni, a fronte di un tampone negativo.

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