La fulgida carriera di Ridley Scott

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Un nuovo riconoscimento per il cinema, grazie a Cartier, da quest’anno main sponsor del Festival del Cinema di Venezia, renderà omaggio a registi d’eccezione con il Cartier Glory to the Filmaker Award, dedicato a una personalità che abbia apportato notevoli innovazioni nell’industria del cinema contemporaneo.

Il primo a venir insignito di questo premio sarà il regista britannico Ridley Scott, venerdì 10 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema Lido di Venezia), prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, The Last Duel con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer, Ben Affleck, un racconto di tradimento e vendetta che mostra la brutalità del 14/o secolo in Francia, prodotto da 20th Century Studios.

Come ha affermato il Direttore della Mostra Alberto Barberal’approccio personale al cinema di genere, in grado di conciliare esigenze dello spettacolo, aspettative del grande pubblico e pretese dei critici, costituisce l’elemento che maggiormente caratterizza il cinema di Ridley Scott’.

Il regista inglese, celebre per la sua cura ossessiva delle immagini e per la sua versatilità, ha esordito nel cinema a 40 anni con ‘I duellanti’, per poi imporsi all’attenzione generale con il successo planetario di ‘Alien’ e con ‘Blade Runner’, il film che ha maggiormente influenzato la fantascienza moderna facendo scuola nei decenni a venire.

Una carriera strepitosa e prolifica, che conta poco meno di trenta titoli realizzati con una frequenza impressionate attraversando con naturalezza i generi più disparati e innestando nuova linfa vitale in ciascuno di essi.

Trai titoli di successo anche ‘Thelma & Louise’ col quale è sembrato anticipare di molti anni il dibattito odierno sulla condizione femminile e l’ansia di affermazione che la contraddistingue, ‘Il Gladiatore’ che ha riportato in vita un genere, il peplum, abbandonato per esaurimento alla fine degli anni ’60, mentre con ‘Black Hawk Down’ ha imposto un nuovo, impressionante standard nel realismo partecipativo dei film di guerra.

Con ‘The Martian‘, poi, ha saputo contaminare con toni da commedia leggera, il racconto di una situazione tipicamente distopica. Tra i suoi meriti indiscutibili, lo straordinario talento visivo e il gusto pittorico di cui ha dato prova, al servizio della creazione di sontuose immagini barocche e graficamente maestose, accompagnate da una rara e preziosa abilità nel dirigere gli attori.

Nella sua carriera ha ricevuto molti premi, tra cui la nomination all’Oscar come miglior regista per ‘Thelma e Louise’, ‘Il gladiatore’ e ‘Black Hawk Down’, e molti suoi film hanno ottenuto diversi premi. Nel 2016 il suo film ‘Sopravvissuto – The Martian’ si aggiudica due Golden Globe, tra cui il premio come miglior film commedia o musicale, che Scott vince come produttore, oltre a una candidatura al Premio Oscar. A partire da ‘Il gladiatore’, Scott instaurerà inoltre con Russell Crowe un lungo sodalizio artistico.

E mentre presenta ‘The Last Duel’ alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, già si parla del suo prossimo film, che ha già suscitato scalpore ancora prima di essere presentato. Si tratta di dell’attesissimo ‘House of Gucci’.

Girato quasi interamente in Italia la scorsa primavera, racconta la vita e l’assassinio dell’imprenditore della moda Maurizio Gucci interpretato da Adam Driver accanto a cui spicca un cast stellare da Lady Gaga, nei panni della moglie, Patrizia Reggiani, condannata per l’omicidio del marito, a Jared Leto, Al Pacino, Jeremy Irons e Camille Cottin.

Il film dovrebbe arrivare in Italia a dicembre. Non ci resta che attendere.

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