Il Lambrusco Sposa la Pizza Gourmet

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Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

Dimenticate la birra, scordate il bianco leggero! C’è un nuovo, frizzantissimo, partner in crime per la pizza d’autore: il Lambrusco DOC.

E il matrimonio è stato celebrato in grande stile a Milano, nel tempio della pizza gourmet, il locale DRY, dimostrando che l’eccellenza Made in Italy sa sempre stupire.

Per anni il Lambrusco è stato il re (un po’ sottovalutato) del pranzo della domenica, ma ora, grazie a un progetto supportato dal PSR dell’Emilia-Romagna, questo rosso frizzante si prende la rivincita, affermandosi come l’abbinamento più chic, fresco e versatile che si possa immaginare.

Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

Il Segreto? Grassezza contro Bollicine!

Qual è il trucco? La sua natura. L’acidità vibrante e la spiccata frizzantezza dei Lambruschi DOC agiscono come una spugna magica sul palato.

Immaginate di mordere una fetta ricca di mozzarella o salumi: il Lambrusco arriva, “sgrassa” la bocca e la prepara per il boccone successivo.

È un gioco di contrasti dinamico che esalta i sapori e rende ogni morso un piacere.

Il DRY, noto per i suoi impasti impeccabili e i topping raffinati, è stata la cornice perfetta per questa dimostrazione di alta gastronomia.

Un Viaggio di Sei Pizze e Sei Lambruschi

Il protagonista indiscusso della serata è stato il pizzaiolo Lorenzo Sirabella, che ha firmato un percorso degustativo di sei piatti audaci, ognuno abbinato a una diversa espressione di Lambrusco DOC.

Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

Si è partiti con l’essenziale: pane e salame in entrée con il “Piria” Lambrusco di Sorbara DOC di Cantina Paltrinieri. L’acidità del Sorbara ha bilanciato alla perfezione la grassezza, un vero colpo di genio nella sua semplicità.

Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

Poi il livello si è alzato, con l’Ancestrale Lambrusco Sorbara DOC di Francesco Bellei che ha domato un ricco Cubotto integrale con Ragù Bolognese, besciamella e Parmigiano Reggiano. Un connubio di freschezza e struttura che ha fatto dialogare i sapori intensi.

Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

“Come uno gnocco” ovvero una pizza fritta napoletana farcita con mortadella e Squacquerone, è stato proposta in abbinamento al “Foglie Rosse” Reggiano DOC di Albinea Canali. Qui la vivacità delle bollicine ha rinfrescato e alleggerito la frittura, creando armonia con la cremosità dello squacquerone.

Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

Il viaggio è proseguito con la Zingara, composta da crudo dolce D’Osvaldo, mozzarella di Bufala, pomodoro arrosto, lattughino e maionese al basilico, servita insieme a “Il Ligabue” Reggiano DOC della Cantina di Gualtieri. Equilibrio perfetto tra freschezza e aromaticità: la succosità del pomodoro arrosto e la morbidezza della mozzarella vivacizzate dalla spuma delicata del Lambrusco.

Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

A seguire la Margherita Croccante, con pomodoro San Marzano, treccia di mozzarella di bufala a crudo e Parmigiano Reggiano in abbinamento a “Il Signor Campanone” Reggiano DOC di Cantine Lombardini. Qui le bollicine esaltano il gusto naturale del pomodoro e la delicatezza della mozzarella.

Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

La 5 formaggi & ananas (provola, gorgonzola, taleggio, robiola e caciocavallo con chutney d’ananas e anacardi) sicuramente un finale a sorpresa, servito con il robusto “Riò” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC. Il Grasparossa ha dato eleganza al carattere deciso dei formaggi, mentre l’ananas ha bilanciato i contrasti.

vari tipi di lambrusco
Lambrusco Doc a spicchi. Dry Milano © Francesco_Vignali_Photography

Lambrusco, il Vino Globale e Versatile

A guidare il pubblico in questo viaggio enologico c’era anche Giuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso ed esperto di Lambrusco, insieme ai produttori e al Direttore del Consorzio.

La serata è stata l’occasione per raccontare le undici diverse sfaccettature dei Lambruschi di Modena e Reggio Emilia: dalle tinte tenui del Sorbara al viola intenso del Grasparossa, passando per diversi metodi di produzione, dallo Charmat al Metodo Classico.

“Il Lambrusco dimostra ancora una volta la sua capacità di adattamento e di dialogo col mondo. È un vino abituato all’internazionalità, presente in oltre novanta Paesi, e la sua pluralità identitaria lo rende capace di accompagnare con stile e spontaneità ogni tipo di pizza.” Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Tutela Lambrusco.

Il messaggio è chiaro: la prossima volta che vi sedete per una pizza d’autore, dimenticate le vecchie regole.

Il Lambrusco DOC è l’alternativa audace, sofisticata e autenticamente italiana che merita di essere scoperta! È tempo di brindare, in modo moderno e frizzante, alla regina delle lievitazioni!

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