Dalle passerelle parigine confermate le tendenze agli opposti tra maschile e femminile e per le forme oversize

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Le prime giornate della fashion week parigina sono segnate dai debutti: quello di H&M alla sua prima sfilata, e quello di Alexander Wang con la sua prima collezione per Balenciaga, attesissima da stampa e buyer. 
H&M fa sfilate in un appartamento decorato con la festosa eleganza della Parigi anni Settanta, modelle come Cara Delevingne, Isabeli Fontana e Arizona Muse. Gli ospiti, tra cui Ashley Olsen, Chloe Moretz ed Emma Roberts, assistono accomodate nelle stanze dell’appartamento al défilé che vede sfilare giacche a coda, soprabiti dalla linea maschile, giacche bohemien, doppio petto in pelle, abiti in paillettes, coprispalle con frange e cuissards ed i trend per lui, classico con blazer, maglieria pesante e jeans scuri. La collezione sara’ disponibile in circa 200 punti vendita nel mondo e online dal 5 settembre 2013
Alexander Wang, da novembre 2012 direttore creativo di Balenciaga, rimane fedele al dna della griffe, mandando in passerella una collezione caratterizzata da tagli netti e con una precisione maniacale, sopratutto nelle asimmetrie. Una collezione pensata per una donna dallo stile metropolitano, casual e cosmopolita, che gioca su due colori: bianco e nero. Le forme sono decisamente oversize, lo si nota nei cappotti e nelle giacche, cui si accorciano le maniche e si allargano le spalle. Wang gioca con le asimmetrie e sugli abiti applica tagli e spacchi sulla schiena. Rigore con le camicie bianche, indossate con pantaloni a sigaretta stretti in vita. Unico vezzo, una grande spilla da balia, usata a chiusura di giacche, gonne e cappotti. 
Oltre alla moda oversize, sulle passerelle parigine si vede confermata un’altra tendenza emersa anche su quelle milanesi: quella di mixare. Succede tra maschile e femminile, tra materiali preziosi e altri inusuali, stravaganza ed eleganza.
La contaminazione tra maschile e femminile va in scena da Dries Van Noten, che ha dichiarato di essersi ispirato ai balli ‘cheek to cheek’ di Fred Astaire e Ginger Rogers. Ma va in scena anche l’oversize, giacche, cappotti e pantaloni e le sovrapposizioni, la gonna indossata sui pantaloni, in tante varianti, da quella di piume messa sul tuxedo a quella in seta sui pantaloni gessati, camicia rigata, pull e maxi blazer. 
Anche Guy Laroche intreccia maschile e femminile, seguendo le parole di Marlene Dietrich ‘in fondo al cuore, sono un gentleman’. In passerella si evidenzia la giacca over da aviatore, indossata insieme ad un berretto e un rossetto rosso vermiglio.
Da Rochas, sotto la direzione creativa di Marco Zanini, eleganza fa rima con stravaganza. La sua donna rimane in perfetto equilibrio tra i due temi, scegliendo cappotti oversize a trapezio in puro stille anni Cinquanta, completi pijama, gonne a ruota dalle pieghe enormi oppure strette a matita, abiti cocoon. Il comfort è nei materiali: lana cotta, Principe di Galles, bouclé, pelliccia finta. La seduzione è nella caviglia che rimane scoperta ed in vista sia con maxi gonne a ruota sia con pantaloni. 
Anche Carven punta dritto sull’eleganza d’antan, con cappotti dai volumi over, addolciti dai colori pastello.
Altra atmosfera da Gareth Pugh, che rimane fedele al dna della sua linea: atmosfera tenebrosa, modelle ”truccate” come vestali, abiti come sculture a forma di trapezio che richiamano i kimono. Poi l’immancabile dualismo cromatico del bianco e nero. Nelle ultime uscite: abiti-scultura decorati con una montagna di strisce di nylon che assomigliano alla plastica usata per i sacchetti della spazzatura. ‘In questo modo la donna sembra una roccia minerale, un fiore che sboccia, è un connubio talmente strano che raggiunge la pura bellezza’ spiega Pugh. Ad ammirare la collezione Cher e Fergie.
Da Balmain le suggestioni orientali si mixano con le raffinate tecniche della couture. ‘Sono un ottimista – spiega Oliver Rousteing – e questo è quello che volevo che fosse questa collezione, così moderna, vera. Sono partito pensando alla storia di Balmain e alla sua tradizione couture, di cui sono onorato di far parte’. Rousteing s’ispira alle collezioni dei couturier parigini, da Paul Poiret a Christien Lacroix. E’ un tripudio di lavorazioni preziose, pietre luccicanti, materiali lamé increspati su capi dai volumi orientaleggianti. Trionfano pieghe e drappeggi, molto arabeggianti. Anche i colori sono decisi, forti, oro, argento, rosso, viola acceso, blu elettrico. 

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