E’ scoppiata la shots mania

E’ scoppiata la shots mania

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Hot pant mania, ovvero la passione delle star per i pantaloncini corti, molto corti. Al principio furono le star anni settanta poi è arrivata lei a riproporli: Pamela Anderson negli anni novanta.
Oggi a capo del gruppo ‘new hot pant’ c’è la disinibita Rihanna, seguita in casa nostra da Rodriguez, Satta, Marcuzzi, Santarelli, e via discorrendo. Ormai sembra che le star non si facciano vedere se non in pantaloncini corti.
E’ ricerca di praticità, l’adattamento ad una tendenza di stagione o il caldo? Sicuramente il motivo non è quest’ultimo, visto che anche per l’inverno la moda ha lanciato il suo diktat: arti inferiori al vento. Sarà la voglia di calamitare sguardi? È più probabile.
Le adepte del ridotto capo d’abbigliamento sono tante, civettuole prima di uscire di casa si fotografano per finire in rete. Melissa Satta abbina il colore alla sua treccia, Alessia Marcuzzi punta sul rosso, Elena Santarelli preferisce puntare sulla versione jogging.
E la moda come al solito si trasferisce sulla strada e la domanda sorge spontanea: shorts in città, sì o no
Tutto è cominciato negli anni settanta, quando il pantaloncino inguinale era simbolo di una rivoluzione che si stava abbattendo anche nei letti degli italiani.
Ne sanno qualcosa il fotografo Oliviero Toscani ed il creativo, scomparso tre anni fa, Emanuele Pirella, ideatori della campagna pubblicitaria per Jesus Jeans entrata nella storia, e negli armadi, di tante fanciulle.
La vera libertà della donna è quella di poter scegliere cosa indossare’ – dice Oliviero Toscani – ‘Nel corso degli anni gli shorts si sono allungati e accorciati, ma le ragazze che usano il corpo per provocare fanno una liber scelta. Nessuno può decidere per loro’.
Gli shorts sono quindi diventati una delle macro tendenze dell’estate, con svariati modelli da quelli rosa di Oscar de la Renta, a quelli a stampe africane di Moschino, da quelli optical di Marni a quelli sporty-chic di Just Cavalli.
‘Gli shorts, perchè no?’ – dice lo stilista Ermanno Scervino – ‘Basta che non siano volgari e non lascino vedere troppo. Magari con un blazer o una camicia bianca’. 
Positiva anche Lavinia Biagiotti Cigna che commenta ‘La moda è una lettura sociologica di quello che accade, quindi certamente questo fenomeno di costume rappresenta il ritorno della voglia di emergere di una giovane generazione. Inoltre c’è sempre meno tempo per le vacanze, quindi il mare arriva in città, non dimentichiamoci che dieci anni fa è stata sdoganata la ‘canotta ‘. 
Adesso si scoprono le gambe, in passerella trionfano gli shorts, anche indossati con il blazer per andare in ufficio o ad una happy hour. La vera rivoluzione è stata dopo il ’68 quando sono nati gli hot pants’. 
Non tutti però vedono di buon occhio questa nuova moda. Lo scrittore Marco Cubeddu ad esempio, il primo luglio scorso ha firmato sulle pagine del Secolo XIX un articolo titolato ‘Ragazze in shorts, vi siete viste?’ dove racconta le città invase da ‘quartine’, ovvero le quattordicenni in dialetto romano, in mini-shorts.’
Pur prendendo le distanze da ogni inqualificabile molestia, la questione rimane: perchè le ragazzine si vestono così da sgualdrine?’ – commenta Cubeddu ‘Siamo così convinti che mettersi il velo sia prigione e i minishorts siano libertà?
Il quesito rimane ed il dibattito resta aperto. 

Oscar de la Renta
Marni
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