I primi 40 di Adrien Brody

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Adrien Brody, il 14 aprile, compie 40 anni. Newyorchese ed una vita consacrata al cinema, uno dei grandi attori che non esita a mettere tutto in gioco per una parte.


Una carriera che ha visto il culmine, nel 2003 a soli 29 anni, con l’Oscar come miglior attore protagonista, per l’interpretazione dell’ebreo in fuga dai nazisti per il film ‘Il Pianista’ di Roman Polanski. Un ruolo che non solo gli ha fatto
aggiudicare il record, ancora attuale, dell’attore più giovane ad aver vinto in quella categoria, ma gli è valso molti altri ambitissimi premi internazionali.

Per interpretare quel film, visse mesi di volontario isolamento e perse 13kg, così come per interpretare il mercenario di ‘Predators’, prese 10kg di muscoli.

Il trionfo la sera della cerimonia degli Oscar, fu celebrato dal bacio appassionato a Halle Berry, che gli ha consegnato l’Academy Award, ma negli anni successivi, la celebre statuetta, lo ha fatto finire nelle liste degli attori colpiti dalla cosiddetta ‘maledizione dell’Oscar‘, cioè incapaci di continuare a trovare ruoli all’altezza.

Ma chi è Adrien Brody? Come è arrivato a questa fulminante carriera?

Figlio della fotoreporter Sylvia Plachy e del professore di storia e pittore Elliot Brody, nipote di immigrati ebrei polacchi, Adrien cresce nel quartiere newyorchese del Queens e lascia casa a 20 anni, trasferendosi a Los Angeles, per diventare attore.

Comincia la sua carriera con ruoli in progetti indipendenti, da ‘Piccolo grande Aaron’ (1993) di Steven Soderbergh, a ‘L’ultima volta che mi sono suicidato‘ (1997) di Stephen T. Kay.

La prima grande occasione arriva con ‘La sottile linea rossa‘ (1998) di Terrence Malick, ma il regista in fase di montaggio elimina la maggior parte delle sue scene: ‘Va bene così, serve una grande delusione per far sì che le vittorie siano come benedizioni’ sarà il suo commento ricordando l’esperienza.

Subito dopo infatti, arriva il primo riconoscimento: la nomination agli Independent Spirit Award per ‘Restaurant‘ (1998).

Continua la sua carriera recitando in ‘Summer of Sam‘ (1999) di Spike Lee, ‘Il pane e le rose‘ (2000) di Ken Loach ed è a questo punto che Roman Polanski lo sceglie come protagonista per ‘Il pianista‘, la storia, tratta dal romanzo autobiografico di Szpilman, del pianista scampato ai nazisti nella Varsavia occupata. ‘Sapevo di avere una grande responsabilità – ha detto Brody – perché stavo rappresentando anche la sofferenza che Roman Polanski aveva vissuto personalmente. Era un carico pesante per un 27enne, ma mi ha entusiasmato’.

Dopo l’Oscar si concede film per il grande pubblico, come ‘The village‘ (2004) di M. Night Shyamalan, ‘King Kong‘ (2005) di Peter Jackson, ‘Predators‘ (2010) di Nimrod Antal, alternati a film ‘indie’, come ‘Hollywooland‘ (2006) di Allen Coulter e Manolete‘ (2010) di Menno Meyjes.

A ridargli popolarità due film: ‘Midnight in Paris’ di Woody Allen dove interpreta il giovane Salvador Dali’ e ‘Detachment‘ di Tony Kaye dove veste i panni del supplente in un liceo pubblico problematico.

Non c’è niente di sbagliato in film che intrattengano – ha commentato Brody in un’intervista riguardo il periodo post Oscar – C’è qualcosa di incredibilmente divertente nel fare qualcosa di più leggero. Ma ci sono molte opportunità anche di presentare temi sociali, pur mantenendo l’intrattenimento. E’ quello che cerco’.

Durante questo periodo, incappa anche in qualche disavventura, come la controversia legale, risolta con un accordo economico, con i produttori di ‘Giallo‘, il film di Dario Argento, di cui è protagonista nel 2009.

Per i prossimi mesi ha in cantiere molti progetti prestigiosi. È fra i protagonisti, con James Franco, Mila Kunis, Olivia Wilde e Liam Neeson di ‘Third person‘, la dramedy di Paul Haggis in cui si intrecciano tre storie d’amore fra Roma, Parigi e New York.

Inoltre Wes Anderson, che gli aveva già affidato il ruolo di uno dei tre fratelli combinaguai di Il treno per il ‘Darjeeling‘ (2008), lo ha scelto per il suo nuovo ‘The Grand Budapest Hotel’ con un cast stellare che comprende Owen Wilson, Bill Murray, Jude Law, Ralph Fiennes e Tilda Swinton.

È recente la notizia che, il canale via cavo History, ha deciso di realizzare una nuova miniserie incentrata sulla vita del famoso mago Harry Houdini, il quale avrà il volto Brody.

I successi professionali hanno attirato su di lui l’attenzione anche del mondo della moda, come Ermenegildo Zegna, che l’ha voluto testimonial dopo la vittoria all’Oscar o più recentemente Lacoste, ma ha prestato il volto anche a Gette o a campagne benefiche,

Grande appassionato di moto e, in particolare di Ducati, è stato fotografato pochi giorni fa per le strade di Los Angeles in sella ad un Ducati Monster 1100EVO, il modello di punta della famiglia Monster.

Nonostante la sua innata timidezza, non ha mai trascurato la vita sentimentale:
fra tante storie passeggere, quella più duratura è stata con Elsa Pataky, con cui è stato per quattro anni, fino al 2010.

Attualmente è fidanzato con la sexy modella Lara Lieto, conosciuta al Festival di Cannes 2012, e dalla quale non è più riuscito a staccarsene.

Che dire quindi? Auguri Adrien!










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