Milano Modo Uomo P/E 2014: Quarta Giornata

Milano Modo Uomo P/E 2014: Quarta Giornata

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Giorgio Armani

Gli occhi dell’ultima giornata di Milano Moda Uomo erano tutti concentrati sulla sfilata di Giorgio Armani, che dopo le polemiche interne alla Camera Nazionale della Moda e verso le testate straniere torna a concentrarsi sulla moda. E lo fa presentando la sua collezione presentando un uomo senza complessi, che non si
vergogna a vestirsi di rosa antico, senza atteggiamenti maschilisti.

‘La vera riscoperta di questa collezione – fa notare lo stilista – è la giacca, ma non è quella rigida che dà il senso della prepotenza maschile. Quel mondo maschile non è più attuale, il classico non è più quello di un tempo, le spalle sono diverse, non aggrediscono’. Ed ecco che la maglia diventa estremamente importante anche per l’uomo, si adatta bene al corpo, gli conferisce morbidezza, toglie a qualsiasi blazer l’aria dell’armatura. Tanti toni sereni di blu e azzurro, blu con nero, blu con altri blu, indaco e quasi denim, per giacche gilet, giacchine guru, giacche parka, giacche cardigan, per jacquard a trame reticolate che fanno spuntare il chiaro, completi che hanno un’aria stretch confortevole e sexy ma mai eccessiva. E poi il rosa, un tono tenue di vecchia cipria, da accoppiare con il mastice chiaro, giocando sullo spezzato giacca-pantaloni. E poi anche il bianco, profilato di blu o spezzato da una camicia scura, da un gilet pixelato, dai calzoni che sembrano di piquet puntinato, oppure all’opposto osarlo in assoluto total White, con giacca camicia e revers ben chiusi.

‘Il cibo va sempre più di moda, ma non c’è cibo per tutti, così come nell’abbigliamento dove ci sono tante proposte, ma i negozi rimangono vuoti’ – così spiegano gli stilisti Pierfrancesco Gigliotti e Maurizio Modica, stilisti di Frankie Morello, reclamando ‘food for all’ con la loro collezione, che oggi ha chiuso le sfilate milanesi di moda maschile. Con il consueto stile ironico gli stilisti hanno presentato felpe decorate da motivi di junk food, T shirt con hamburger e bluse con l’invito a mangiare vegano, come fanno loro. E poi motivi ripresi dai quadri dell’Arcimboldo, stampe di frutta tridimensionale mixati a bandierine marinare. Divertente anche il gioco del doppio con i pantaloni e i blazer metà in tessuto rigato, metà in felpa.

Ma in giornata anche Ermanno Scervino ha presentato la sua collezione il cui protagonista è stato il denim, non il solito jeans, ma dei capi lavorati nel tessuto più amato e resi assolutamente chic. Il denim infatto è lavorato double nei caban lineari e nelle giacche sottili, laccato in verde, blu, mastice e persino arancio per pantaloni aderenti lunghi alla caviglia, camicie lavorate e addirittura scarpe stringate. I capi sono tutti fatti in Italia ed ispirati ad icone di stile quali Mick Jagger, Barack Obama, James Dean, Jfk. ‘Puoi andare dove vuoi perchè – spiega Scervino – a livello di eleganza non c’è differenza tra una classica giacca sartoriale e una in denim’. Dettagli e lavorazioni sono incaricati di sdoganare il jeans sul red carpet, le camicie hanno lo stesso sparato del modello da smoking e polsini in swarovsky, cheanche sulle cravatte slacciate. In passerella anche giubbini con profili in gros grain gommato, spolverini  in pelle e camoscio abbinati alla seta, pantaloni doppiati in pizzo. In macramè le sciarpe, color jeans ovviamente.
Anche per l’uomo presentato da Dsquared2 nell’ultimo giorno della Milano Fashion Week, il jeans è importante, e lo indossa con l’orlo sopra la caviglia e con camicie leggere. ‘L’ispirazione di questa collezione ci arriva da ‘South pacific’ – raccontano i gemelli canadesi Dean e Dan Caten.  E allora ecco che dai borsoni week-end e totes animalier e in raffia, i modelli estraggono  bermuda morbidi con tasconi e dettagli militari, abbinati a T-shirts dai motivi etnici, o giacche con coccodrilli, leoni e gorilla. I tessuti sono morbidi chambray denim, cotone e fibre impermeabili. I capi iconici del brand ci sono tutti, dal berretto con la visiera e gli stivali biker abbinati ad un chiodo trapuntato ispirati a Marlon Brando. Dal relitto dell’aereo viene recuperata la raffia dei sedili, così il motivo rivive nella trame delle giacche decorate da maschere in 3D. Per la sera, sotto la giacca tuxedo e sopra il denim, compare un gonnellone in paglia, con tanto di pappagallo (vero) sulla spalla.
 
 
 
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