Paesaggi da sogno per una vacanza a tutto relax in Repubblica Dominicana

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L’inverno era interminabile, la voglia di sole e mare si faceva prepotente, ma in Italia era ancora presto per goderne. A questo punto dover aspettare le ferie estive, diventava un miraggio troppo a lungo temine. 

Sono stati questi i motivi che mi hanno fatto decidere di lasciare tutto per farmi una lunga vacanza.

Primo passo. Dove andare? Come ho detto avevo voglia di mare e di relax. Tra le varie opzioni, quella che più mi ha attirato, anche grazie a voli non troppo impegnativi, è stata la Repubblica Dominicana.

Questa occupa i due terzi orientali dell’isola caraibica di Hispaniola, nelle Grandi Antille, condivisa con Haiti.

La parte Sud, quella di Santo Domingo e de La Romana, che si affacciano sul Mar dei Caribi, ma anche Punta Cana, hanno un’alta percentuale di turismo italiano e belle spiagge con sabbia bianca finissima.

La parte Nord, più amata dal turismo francese, è più verde e rigogliosa, ma ciò è dovuto a precipitazioni maggiori. Ai Caraibi infatti c’è sempre il sole, ma in determinati periodi dell’anno ci sono maggiori piogge.

Il periodo migliore per andare è da gennaio ad aprile, dove troverete un clima ideale. Nel resto dell’anno invece, cominceranno brevi precipitazioni che durano poco, ma che contribuiscono a far aumentare il tasso di umidità. Attenzione da giugno ad ottobre, periodo degli uragani.

Io ho volato con Neos, in alternativa un’altra soluzione è Meridiana. Attenzione se scegliete la mia compagnia aerea, perché potrebbe cambiare orari o tratta. Il volo di andata doveva essere diretto, mentre ha fatto scalo in Giamaica, con 2 ore di ritardo, per un totale di 15h.

Al contrario quello di ritorno ha saltato lo scalo previsto al momento della prenotazione ed è stato velocissimo, poco meno di 9h. Va segnalata la cortesia del personale di bordo.

L’altro dilemma era il tipo di vacanza: on the road o in villaggio. Premetto che non amo normalmente quest’ultima soluzione, ma sentendo un po’ di pareri, il risultato è stato allarmarmi e convincermi che l’isola non fosse sicura.  

In realtà basta prestare un po’ di attenzione, soprattutto se si è nelle grandi città, a non camminare con oggetti d’oro o mostrando denaro, quello che dovrebbe essere la giusta precauzione, e cercare di capire, i quartieri a rischio (tendenzialmente quelli più poveri) delle città.

La mia scelta però è stata per il Viva Wyndham Dominicus Palace nella zona di Bayahibe un paesino di pescatori, situato nel Parque National del Este, a circa 20′ dall’aeroporto La Romana.


Il resort è molto grande: 3 strutture, Beach, Palace e Village, con un’ampia spiaggia di sabbia bianca, una delle più belle della zona, che permette di ospitare sia chi ama la vita da villaggio, con animazione e sport, sia chi come noi, preferisce stare tranquillo, godendosi la pace e la natura.
Oltre a tre ristoranti a buffet, ce ne sono altri, interni o direttamente sul mare, alcuni dei quali con proposte tematiche.
È uno dei pochi posti dove mi sono concessa di mangiare cibo italiano, perché era cucinato in modo adeguato, con pasta che arrivava direttamente dall’Italia (Divella), cucinata con conchiglie locali, da uno chef sardo.
Ma visto che quando vado all’estero approfitto per scoprire la gastronomia del territorio, non ho potuto che gustarmi innanzitutto la meravigliosa frutta che offre questo territorio: papaya, mango, banane, frutti della passione, cocco, sopra ogni altro.
La cucina dominicana è una cucina povera, ma molto gustosa, che fa parte della famiglia della cucina creola, alla cui base ci sono la carne di maiale e quella di pollo cotta allo spiedo, accompagnate da fagioli, riso e salse piccanti. 
Un piatto comune molto noto è il sancochoai, a metà tra una zuppa e uno stufato, si prepara in molte varianti, quello delle grandi occasioni prevede l’utilizzo di sette diversi tipi di carne con platano, patata, zucca e mais.
La bandera è il piatto che non può mai mancare: si compone di riso bianco, fagioli (neri o rossi) e carne, una ricetta semplice, ma gustosa, così come il moro, un insieme di fagioli, riso e carne stufata, o la sua variante tipica delle regioni a nord del Paese, il moro de guandules, con cocco, che combina la noce di cocco con i guandules, una specie di piccole fave verdi dal sapore inconfondibile.
Da provare anche il locrio, simile alla paella, riso accompagnato da gamberoni, gamberi, aringhe, sardine e merluzzo, l’asopao, una zuppa preparata con riso, pollo, pomodoro e un pizzico di coriandolo e il pica pollo, pezzi di pollo fritto.
Se vi offrono dei tostones sappiate che sono fette di platano verde fritte, condite con un pizzico di sale e in qualche caso aceto e aglio, simili a patate fritte. Altro stuzzichino sono gli yaniqueques, un impasto di farina di grano, bicarbonato, acqua, sale, ed i bollitos de yuca, palline di yucca fritte in padella, ripiene di formaggio o di polpa di granchio. 
La cucina dominicana possiede anche una grande varietà di dolci e dessert. I più noti sono il dulce de leche, il dulce de coco (una crema di latte e cocco, tipica della zona sud della Repubblica Dominicana) e il majarete, un dessert leggero, simile a un budino, fatto con farina di mais, latte di cocco, zucchero, cannella e vaniglia in polvere.
La bevanda nazionale è sicuramente i rhum, che si ottiene dalla distillazione della canna da zucchero, e la birra. Esistono diversi tipi di rhum: lo scuro, il dorato, il vecchio, lo speciale. La loro diversità è dovuta soprattutto al processo di invecchiamento e la quantità di caramello impiegata.
Il rhum è sicuramente un ricordo da portare a casa, ma anche degli ottimi sigari. Pensando a questi ultimi infatti, spesso si pensa a Cuba, ma anche la Repubblica Dominicana ha un’ampia produzione locale ed una delle fabbriche più grandi del mondo che esporta soprattutto negli Stati Uniti.
Tornado invece al territorio, una delle escursioni che sicuramente non potete fare soggiornando qui, sono l’isola di Saona e quella di Catalina, nel Mar dei Caraibi. 
La prima sorge nella zona che fa parte del Parco Nazionale dell’Est, istituito nel 1975. L’isola è poco abitata, la popolazione è concentrata soprattutto a Mano Juan, un paesino di pescatori. E’ veramente un paradiso terrestre con grandi spiagge di sabbia bianca e acqua cristallina.
Proprio per la sua bellezza è stata scelta come set per numerosi film e spot, come Laguna Blu o la pubblicità della barretta al cioccolato Bounty.
Sull’isola, sia a Mano Juan, sia sulla spiaggia privata del Viva Dominicus, si può mangiare sulla spiaggia, gustandosi soprattutto le locali aragoste che, va precisato, sono differenti come gusto, da quelle che siamo abituati a mangiare in Europa.
Poco lontano dalle coste di Saona, si trovano delle piscine naturali con acque verdissime e dove potrete ammirare le stelle marine. Due considerazioni. La prima è che in realtà si trovano in acque più profonde. Dove ci si ferma ad ammirarle, sono trasportate dagli organizzatori, anche perché sono disturbate dalle barche. 
La seconda considerazione è ricordare che tolte dall’acqua soffrono. Quindi, se volete fare una fotografia, fatelo rapidamente e rimettetele immediatamente nel loro ambiente naturale.
Se volete ammirare il fondo marino, con bellissimi coralli e pesci multicolore, approfittate per fare snorkeling all’isola di Catalina. Sono riuscita a farlo anch’io, alla mia prima esperienza, e non posso che consigliarla. Poi un po’ di relax su una delle belle spiagge dell’isola.
Rimanendo in tema natura, un’altra gita interessante e quella sul Rio Chavon, attraverserete il fiume, anch’esso set di numerosi film di avventura come ‘Rambo’, ‘Apocalypse Now’, ‘King Kong’ e ‘Anaconda’, grazie alla moltitudine di vegetazione, su una zattera. Per chi lo volesse si può anche pranzare.

L’escursione prevede una gita anche al resort di lusso Casa de Campo, dove ci sono le dimore di importanti personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica internazionale, tre campi da golf, ristoranti, boutique, spiagge private, impianti sportivi di prima qualità, un porto turistico.

All’interno si trova anche il villaggio di artisti di Altos de Chavon, in stile mediterraneo degli anni ’70, con musei, ristoranti e una chiesa. Vi si trova anche un anfiteatro in cui si sono esibiti tra gli italiani Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli e i più importanti artisti internazionali. 

Per quello che riguarda le città, vale sicuramente una visita la capitale, Santo Domingo, e La Romana. Se volete comunque una panoramica più dettagliata delle escursioni clicca qui

Per me è stata una bella vacanza, sicuramente rilassante, anche se meno avventurosa rispetto ai miei soliti viaggi, ma perfetta in questo momento della mia vita. Se avete bisogno di qualche consiglio non esitate a contattarmi.


Isola Catalina
Snorkeling al largo dell’isola Catalina
Isola di Saona – Spiaggia del Viva Dominicus
Isola di Saona – Spiaggia del Viva Dominicus
Isola di Saona – Spiaggia di Manu Juan
Isola di Saona – Spiaggia di Manu Juan – Ristorante in spiaggia
Isola di Saona – Rami di corallo decorano le case di Manu Juan
I motorini sono il mezzo più comune della Repubblica Dominicana
Viaggio sul fiume Chavon
Viaggio sul fiume Chavon
Meravigliosa la flora in Repubblica Dominicana
Il rhum è la bevanda tipica della Repubblica Dominicana
Nella cucina dominicana un piatto tipico sono le zuppe
Viva Wyndham Dominicus
Viva Wyndham Dominicus
Viva Wyndham Dominicus
Viva Wyndham Dominicus
Viva Wyndham Dominicus
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