Continuano le sfilate della settimana della moda francese.

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Raf Simons, direttore creativo di Christian Dior, si spinge fino all’estremo racchiudendo nella collezione l’arte, passando dal surrealismo alla Pop Art, con la massima rappresentazione nelle prime opere firmate da Andy Warhol negli anni Cinquanta. ‘Questa collezione è strettamente connessa con le nostre passioni. Christian Dior ha iniziato la sua carriera come gallerista – ha detto Simons – esponendo per primo opere di Salvador Dalì e Alberto Giacometti. E’ significativa la stretta connessione che abbiamo con alcuni periodi storici, come fu la Belle Epoque per lui, il modernismo per me’. 
La collezione è un susseguirsi di meravigliose asimmetrie e forme stondate, con la rivisitazione dei motivi iconici: il cappotto che ricorda la Bar jacket, simbolo del New Look, e le nuove interpretazioni del pied de poul, motivo iconico della Maison Dior, su top e bustier. E poi appunto l’arte: sugli abiti disegni di fiori, volti femminili e persino una scarpetta, rimando alle ‘golden shoes’, le scarpe d’oro disegnate da Warhol nel 1955. 
Tutto si gioca sui toni del bianco e nero, con flash di rosso e cipria. Un binomio, quello del bianco e nero, già visto da Gareth Pugh a Rick Owens ad Anne Demeulemeester.
Nero, colore predominante anche da Chalayan, che in passerella celebra il trionfo dell’abito metamorfosi. I rigorosi capispalla e gli abiti nelle tonalità scure hanno pennellate di colori elettrici. Poi, il jeans, il cui risvolto è talmente alto da arrivare quasi al ginocchio.
Bagliori di luce anche da Issey Miyake, dove il giovane designer Miyamae, immagina di vedere la terra dal cielo: un mosaico di fiori colori, campi, foreste verdi, laghi. La collezione ricorda i colori della natura, ci sono pantaloni con tagli lasciano intravedere righe colorate, cappotti reversibili, maxi quadri colorati per i completi maschili.
Un mondo colorato è anche quello delle forme voluminose di Drome, marchio disegnato dall’italiana Marianna Rosati, che s’ispira ai personaggi del regista David Lynch.
Flash di colore per le pellicce usate da Alessia Giacobini, fondatrice del marchio Jo No Fui, che presenta la sua nuova iniziativa Mr&Mrs Fur: una serie di parka maschili customizzati con pellicce, dal coyote alla volpe.
Lanvin da voce ai sentimenti nascosti di ogni donna. È lo stesso Albert Elbar, direttore creativo della maison, a dire ‘la moda deve esprimere un’emozione, le sensazioni, l’amore’. Tutta la collezione, sembra parlare al cuore di ogni donna: un tocco anni Venti nel primo abito con grandi balze e maxi gioielli, poi cocktail dress anni Cinquanta.e una serie di abiti con applicazioni gioiello dal mondo animale: libellule, farfalle, fiori e persino insetti, ‘che danno un’idea moderna, perché volevo raccontare tutto il mondo animale, nessuno escluso’, dice Elbaz. Le emozioni diventano accessori: collane, cinture e anelli con le scritte Love, Help, Happy, Cool. Ad applaudire diversi ospiti celebri, tra cui Catherine Deneuve.
Sulle passerelle parigine continua il gioco dei contrasti con Maison Martin Margiela. I completo maschile diventa morbido e femminile, tanto che cuciture e pinces accentuano le curve. La martingala cambia posto, stringendo le spalle. Le maniche delle giacche si allargano, i pantaloni larghi e a vita alta giocano con strisce di vernice. L’apice si tocca con i completi gessati o in popeline goffrato.
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