‘Dal cuore alle mani: Dolce & Gabbana’

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‘Dal cuore alle mani: Dolce & Gabbana’

La creatività non è da tutti, ancora più difficile però è trasformare le idee in fatti, in questo caso in abiti, che non siano solo tali, ma delle vere e proprie opere d’arte. E proprioDal cuore alle mani’ si intitola la mostra a Palazzo Reale di Milano (7 aprile – 31 luglio 2014) che ripercorre il complesso lavoro che sta dietro ad un abito d’alta moda di Dolce & Gabbana.

‘Dal Cuore alle Mani’ è, infatti, una dichiarazione d’amore alla cultura italiana, ispirazione e musa dello spirito del marchio sin dalle sue origini, e ripercorre lo straordinario processo creativo dei suoi fondatori: dal cuore, da cui scaturiscono le idee, alle mani, mezzo attraverso cui prendono forma. La devozione che la casa di moda da sempre riserva al Fatto a Mano, si traduce in un dialogo unico tra tradizione artigianale e contemporaneità.


Si tratta di una mostra inedita, sia per quanto riguarda i contenuti, sia per il formato, perché l’idea è stata quella di lavorare su una serie di intrecci, tra cultura e moda innanzitutto. Il mondo del design e della moda si accostano a riferimenti culturali e vengono portati in scena in una maniera veramente magistrale.

Domenico Dolce e Stefano Gabbana nel 2012, hanno dato vita alla loro Alta Moda: capi preziosi e unici destinati a pochi fortunati, presentati nelle località più suggestive d’Italia, da Taormina a Portofino, e realizzati coinvolgendo le eccellenze artigianali locali.

Ora, dodici anni dopo, è subentrata in loro la voglia di aprire quest’universo a un pubblico più vasto, offrendo a tutti le possibilità di esplorarlo. ‘Dal cuore alle mani’, infatti, è un viaggio che, attraverso sale tematiche, installazioni reali e digitali, opere d’arte, sarti e artigiani al lavoro, ripercorre la realizzazione e la vita di quegli splendidi abiti.

‘L’obiettivo è far entrare i visitatori nella testa degli stilisti, immergendoli nel loro immaginario’ Florence Müller curatrice della mostra

L’idea della mostra risale al 2019, ma a causa della pandemia è slittata fino ad oggi. In questi anni però hanno avuto modo di rivedere il progetto e verificare che il loro messaggio arrivasse dritto al cuore del pubblico.

L’unica cosa che non è mai stata messa in discussione è stata la location: la prima tappa doveva essere a Palazzo Reale, gioiello di Milano e del mondo (la mostra poi continuerà in altri musei di capitali internazionali), la città che ha ospitato il loro debutto e i loro successi.

Il nostro sogno è spronare le nuove generazioni a esprimere ciò che sentono, infondendo coraggio perciò ci teniamo che l’esposizione si rivolga prima di tutto a loro: magari così si sentiranno chiamati a raccontare il bello che hanno dentro’ Domenico Dolce & Stefano Gabbana

Secondo la curatrice della mostra inoltre tutti conoscono la haute couture francese, ma sono molti di meno quelli che sanno quanto sia rilevante, in termini storici e creativi, l’alta moda italiana, le sfilate di Alta Moda da donna, Alta Sartoria da uomo e Alta Gioielleria hanno reso Domenico Dolce e Stefano Gabbana un simbolo della tradizione italiana. Raccontare il loro lavoro equivale perciò a celebrare questo lato del Made in Italy,

Il viaggio che racconta la mostra inizia già all’esterno di Palazzo Reale, con alcune opere digitali realizzate da visual artist come Felice Limosani, Obvious Art, Alberto Maria Colombo, Quayola, Vittorio Bonapace e Catelloo, che hanno fornito la loro interpretazione delle creazioni di Dolce&Gabbana.

Nelle dieci sale del Piano Nobile, una sorpresa dietro l’altra: ad accogliere i visitatori, i dipinti ispirati al Grand Tour delle collezioni Alta Moda di Dolce&Gabbana firmati da Anh Duong, che incorniciano i capi, nello spazio dedicato al ‘Fatto a mano’.

La seconda sala è dedicata alla maestria del vetro. Nella stanza l’allestimento si snoda tra specchi e lampadari di alta caratura artigianale che riflettono i ricami e cristalli degli abiti.

Una tenda permette di accedere alla stanza suggestiva che ci conduce per magia nella sala da ballo del Gattopardo, Gli ambienti della versione cinematografica di Luchino Visconti del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sono rievocati con un setting immersivo che riproduce la famosa scena del ballo.

Il mondo del principe di Salina raccontato da Tomasi di Lampedusa rappresenta la tradizione che volge al nuovo, gli splendori del passato che svaniscono e l’incedere inesorabile del domani. Il dialogo tra aristocratico e popolare, e l’armonia di contrasti che ne deriva, non smette di affascinarci’ Dolce & Gabbana.

Si prosegue con un’altra sala a tema della devozione: in un’atmosfera barocca, sotto l’egida del Cuore Sacro, lo spazio presenta un contemporaneo sancta sanctorum, uno scrigno che custodisce una selezione di creazioni di Alta Moda e Alta Gioielleria che alternano il fascino del nero Sicilia all’opulenza dell’oro.

Ed eccoci un po’ a quello che è il cuore della mostra: la sala che riproduce sartoria e laboratori della casa di moda, dove sarti e artigiani lavoreranno tutti i venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18 per mostrare il lavoro che c’è dietro ad un abito d’alta moda.

La sala successiva è dedicata all’architettura, disciplina cui Domenico Dolce e Stefano Gabbana frequentemente attingono, con un’installazione immersiva che esprime questa connessione ricorrendo al videomapping in dialogo con le opere d’arte rinascimentali che adornano la selezione di abiti posta al centro della sala.

Non poteva mancare la loro amata Sicilia ed eccola, nella sala successiva, un’esplosione di colore fa rivivere la ricchezza della tradizione artigianale siciliana, grazie a una speciale installazione decorata a mano da maestri pittori della maiolica e del Carretto Siciliano e arricchita dalla video-documentazione del loro lavoro in corso d’opera. Qui si stagliano alcune delle creazioni Dolce&Gabbana Alta Moda che trasfigurano il simbolo popolare del Carretto Siciliano in arte da indossare.

Si passa di sala e di mood, a un omaggio a Giacomo Serpotta, maestro del periodo Barocco, con una selezione di abiti della Collezione Alta Moda “Stucchi”, che si fonde con lo spazio circostante in una grande sinfonia visiva.

La penultima stanza è una parentesi dedicata al mito, con le divinità greche che si materializzano sotto forma di abiti della Collezione Alta Moda presentata nella Valle dei Tempi di Agrigento.

In chiusura, la riproduzione di un teatro all’italiana, dove il sipario cremisi e gli ordini dei palchi si aprono su una scena che vede protagoniste le creazioni ispirate alle opere più amate dagli stilisti, dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, con cui gli stilisti amano da sempre aprire i loro show, alla Traviata, opera presentata il 7 dicembre 2019 in occasione della Prima al Teatro Alla Scala che ha visto sfilate la loro Alta Moda.

Ma la mostra vera e proprio non termina qui: la collaborazione tra Palazzo Reale e Dolce&Gabbana ha prodotto un ulteriore progetto espositivo che si snoda nelle sale degli Appartamenti di Parata, sempre al piano nobile di Palazzo Reale, dal titolo “Tesori Riflessi”.

Il percorso, visitabile gratuitamente, mette in relazione alcuni pezzi storici che arredavano e impreziosivano la Reggia di Milano, durante il periodo napoleonico, con creazioni di alta gioielleria e design firmate Dolce&Gabbana.

In esposizione le opere e i lavori di artisti di straordinario talento, attivi tra ‘700 e ‘800 e protagonisti della creazione dell’apparato decorativo e del corredo del Palazzo Reale, che hanno influenzato la moda, il gusto e il design anche nei secoli successivi: il mosaicista Giacomo Raffaelli, la manifattura Manfredini, il decoratore Giocondo Albertolli e l’arazziere Michel Audran.

Come abbiamo visto quindi, la mostra è un vero e proprio viaggio nella bellezza in tutte le sue forme, spazia dalla musica all’architettura, dall’artigianato al mito, non si tratta della classica mostra di moda, piena di abiti appoggiati su manichini senza anima.

‘L’abito vive attraverso la persona, attraverso il suo modo di essere, il suo istinto. Abbiamo una relazione più complessa con l’abito: non lo vediamo solo come un pezzo di stoffa, ma come vero e proprio mezzo di espressione di sé’. Domenico Dolce & Stefano Gabbana.

Per visitare la mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da Palazzo Reale e IMG e curata da Florence Müller si può usufruire della Milano Museo Card, che al costo di 15 euro – lo stes so prezzo del biglietto d’ingresso all’esposizione – consente l’ingresso libero ai Musei Civici del Comune di Milano per un anno e lo sconto del 20% sui biglietti delle mostre di Palazzo Reale, Pac Padiglione d’Arte Contemporanea e Fabbrica del Vapore. Oltre, naturalmente, a consentire di rivedere la grande mostra più volte, gratuitamente.

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