I jeans Levi’s 501 festeggiano i 150 anni

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blue jeans

150 anni e non sentirli. Già perché i blue jeans hanno conquistato tutte le generazioni in un secolo e mezzo di storia senza mai invecchiare. Il loro segreto? Quello di rinnovarsi ad ogni stagione, cambiando pesi, coloriture e modelli.

Nonostante dal nome possa sembrare una creazione d’oltreoceano, i jeans nascono a Genova nel XVI secolo e solo a fine Ottocento raggiungono San Francisco, dove nel 1873 viene avviata la prima produzione, esattamente il 20 maggio.

Dei jeans si sono innamorati tutti, dalle star del cinema ai presidenti degli Stati Uniti, dalle top model ai rappresentanti delle istituzioni più formali.

Pensati originariamente come capo da lavoro, i jeans negli anni hanno conquistato il pubblico e grazie agli stilisti e oggi sono sdoganati per le occasioni più disparate, dalle situazioni più casual e sportive sino a quelle più eleganti e sofisticate.

Tanti i modelli che si accumulano nei guardaroba di anno in anno, secondo le mode del momento: dal jeans a vita alta a quello a vita bassa, dallo skinny alla zampa d’elefante, dal boyfriend ai jeans strappati, con toppe, glitter e scritte.

Di questi qualcuno ha fatto la storia e qualcun altro invece si è fatto dimenticare senza troppi rimpianti, ma se parliamo di jeans, non possiamo che citare il marchio Levi’s® che incarna lo stile classico americano e la moda disinvolta.

Dalla loro invenzione da parte di Levi Strauss & Co., i jeans Levi’s® sono diventati il capo d’abbigliamento più riconoscibile e imitato al mondo, catturando l’immaginazione e la lealtà delle persone per generazioni.

Nel 1873, con un brevetto per rivetti in rame su pantaloni da lavoro, nasce il Levi’s® 501® che nel corso di questi anni è diventato il capo d’abbigliamento più iconico e influente mai creato.

Tela perfetta per uno stile che infrange le regole e per esprimere se stessi, questo capo ha oltrepassato i confini del tempo e della cultura divenendo un true original amato e indossato da diverse generazioni.

La storia del 501® Original ha inizio con il sarto Jacob Davis e la sua storica invenzione dei rivetti in rame sui pantaloni da lavoro in tela. Un successo immediato che spinge Davis a presentare la sua “waist overall” rivettata al fornitore di tessuti Levi Strauss.

I due lavorano insieme a un capo in denim e tela d’anatra che brevettano nel 1873 lanciando ufficialmente quelli che sarebbero diventati noti come i jeans 501®.

Dopo un periodo di popolarità all’inizio del XX secolo, nel 1918 i profitti di Levi Strauss & Co. toccano i minimi storici.

I fratelli Stern, nipoti di Levi Strauss che rilevano l’azienda alla sua morte, e il nuovo responsabile d produzione Milton Grunbaum, si concentrano allora a migliorare la durevolezza del jeans 501® seguendo feedback dei clienti.

Per esempio, vengono aggiunti i passanti per cintura in risposta ai cambiamenti della moda maschile e alle richieste dei consumatori. Nel 1925, i 501® Original così “migliorati” fanno salire le vendite alle stelle.

Negli anni ’30, Levi’s® si impone come caposaldo dell’abbigliamento da lavoro maschile western. Già amato dai cowboys e dai riders dei rodei, Levi’s® inizia a richiamare il romanticismo del West nelle sue pubblicità.

Vogue pubblica persino un articolo che consiglia i 501® alle donne che trascorrono le vacanze nei dude ranch, nuovo trend dell’epoca.

Nel 1939, John Wayne indossa un paio di 501® Original risvoltati nel film ‘Ombre Rosse’, inaugurando un lungo rapporto tra Levi’s® e Hollywood.

È dopo la Seconda guerra mondiale che i jeans 501® si affermano realmente. Non più semplice abbigliamento da lavoro, questi pantaloni con gamba più slim e senza cinturino posteriore né bottoni per agganciare le bretelle, iniziano a essere indossati come capo casual.

Motociclisti, artisti, musicisti e soprattutto teenagers accolgono e apprezzano i 501® Original per il loro stile durevole e utility. Inoltre, i jeans diventano il simbolo cool della controcultura grazie a Marlon Brando che li indossa nel film del 1953 ‘Il Selvaggio’.

Negli anni ’60, i 501® sono ovunque sinonimo delle controculture, indossati dal pubblico di Woodstock, dagli esponenti del movimento dei diritti civili e nelle proteste per la guerra del Vietnam, nonché dagli esponenti delle subculture mods & rockers nel Regno Unito.

La storia non si ferma qui. Appaiono in film cult e, come nel caso di Bob Dylan, anche sulle cover dei dischi. Diventano emblema e sinonimo di gioventù e controcultura tanto da essere talvolta banditi nelle scuole, cosa che li fa amare ancora di più dai teenagers.

Nel corso degli anni ’70 e ’80, i jeans 501® si diffondono in tutto il mondo, dall’alta moda allo street style e sono ricercati persino nei black markets dell’ex Unione Sovietica.

In Giappone, con l’esplosione di popolarità del vintage, i 501® Original diventano un vero e proprio oggetto del desiderio.

Rock stars come Kate Bush e Kim Gordon li indossano strappati, mentre idoli dell’hip-hop come Run D.M.C. e N.W.A li preferiscono ruvidi e scuri.

Li indossano anche magnati della tecnologia come Steve Jobs, così come i motociclisti di Oakland, i chicanos di Los Angeles e i bobos di Parigi.

Proclamato “capo d’abbigliamento del XX secolo” dalla rivista Time nel 1999, il 501® continua anche nel XXI secolo il suo successo di icona globale senza rivali, e nella stagione Sping Summer 2023 questo jeans torna in due nuove versioni: 501® ’54 da uomo e 501® ’81 da donna.

E, a partire dai nuovi stili in arrivo quest’anno, anche per i prossimi 150 anni il 501® promette di riconfermarsi il più durevole, d’avanguardia e stylish capo d’abbigliamento mai creato.

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