Il Don Carlo per la Prima alla Scala 2023

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La stagione lirica del Teatro alla Scala quest’anno, si aprirà, come di consueto, il 7 dicembre, con il Don Carlo, “una delle grandi opere del repertorio mondiale”, secondo il sovrintendente Dominique Meyer o, ancora meglio, una sorta di “Bibbia verdiana” per il direttore d’orchestra Riccardo Chailly.

E infatti, quest’opera ha già inaugurato la Scala per ben otto volte e la versione scelta (Verdi ne ha realizzate almeno cinque) è quella scritta appositamente per il teatro milanese nel 1884.   

La prima sarà diretta da Chailly con un cast rodato, guidato da Anna Netrebko alla sua sesta inaugurazione, il basso Michele Pertusi, il baritono Luca Salsi e il tenore Francesco Meli, insieme alla ‘debuttante’ (ma solo al 7 dicembre) Elina Garanca.   

Sono tanti i temi del Don Carlo, il rapporto padre-figlio, l’amore corrisposto e non, e la lotta del potere. Un dramma che il regista Lluis Pasqual ha trattato come un dramma shakespeariano in cui Don Carlo assomiglia al dubbioso Amleto.

Una “regia tradizionale con una recitazione moderna” dove Verdi evidenzia il dietro le quinte del potere, la solitudine dei personaggi. Anche la scena dell’Autodafé mostra la preparazione di questo “atto di propaganda come sono ancora le sfilate militari di Russia e Cina” e in questo scontro di potere fra il re Filippo e il Grande inquisitore, fra potere secolare e religioso, ancora oggi attuale, nei conflitti.

L’opera è sold out non solo per la Prima, ma anche praticamente per tutte le altre date. Grazie alle riprese, fatte per la prima volta in 4k da Rai Cultura, si potrà vederla in diretta su Rai 1, in streaming su Raiplay (e in tutto il mondo sulla piattaforma Medicitv), in diverse televisioni estere e anche al cinema in Italia e all’estero.

enrico bartolini - prima alla scala - don carlo

E dopo il Don Carlo, cena per 500 dello stellato Enrico Bartolini che per la seconda volta, firma la caratteristica cena di gala dopo la Prima, scelto Caffè Scala che organizza l’appuntamento per gli invitati alla Società del Giardino.

Lo chef, che può vantare 13 stelle Michelin, si è ispirato alla tradizione emiliana, come omaggio a Giuseppe Verdi, per il menu ideato con Davide Boglioli, Executive Chef del ristorante tre stelle di Bartolini al Mudec.

Il menù prevede come antipasto parmigiano, pepe e puntarelle, Panada emiliana e tartufo e focaccia al rosmarino con Spalla di San Secondo.

A seguire risotto con porcini, anice e amarene, in omaggio non solo alla cultura milanese, ma anche e soprattutto a Giuseppina Strepponi, celebre soprano e seconda moglie del Maestro Verdi, originaria di Lodi (quindi lombarda doc) particolarmente appassionata di questo piatto. 

Secondo con faraona, mostarda e cime di rapa e per concludere, come dolce, la Corona Don Carlo, con mele, spezie e grano saraceno.

Abbiamo studiato un menu – ha spiegato Bartolini che potesse raccontare la grande tradizione gastronomica italiana attraverso la tipicità di una terra generosa come l’Emilia e alcuni tra i piatti più amati da Verdi“.   

L’allestimento invece ricorderà la Spagna del Cinquecento epoca in cui è ambientato Don Carlo.

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