Lo chef Alessandro Garzillo alla guida del ristorante Q33 all’interno del Resort Al Castello

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Aggiornamento 2019: Lo chef Alessandro Garzillo non gesisce più la cucina del Q33
Se è vero che Milano pullula di ottimi ristoranti, è altrettanto vero che basta allontanarsi di pochi km per trovare indirizzi veramente interessanti, da annotarsi in agenda per farli diventare posti del cuore.
È il caso di Q33, il ristorante all’interno di Al Castello, resort a Sillavengo, in provincia di Novara, che fa parte del gruppo Rialma Hotels.
Il primo impatto positivo l’avrete arrivando. La location vi conquisterà sicuramente essendo una dimora storica immersa tra le risaie del novarese dove natura e borghi vivono in completa armonia, in una dimensione fuori dal tempo.
In origine era un’antica villa padronale costruita tra il XVI e il XVII secolo, di proprietà della famiglia Caccia Dominioni nominata feudataria di Sillavengo nel 1483, oggi un luogo in cui trascorrere momenti di relax lontani dal caos e dalla routine quotidiana, tra una pausa benessere nella Spa e una cena gourmet nel Ristorante Q33, in un’atmosfera elegante e romantica.
Da un paio di mesi la cucina è gestita da un nuovo executive chef, Alessandro Garzillo, poco più che quarantenne, allievo di Gualtiero Marchesi con una gavetta di tutto rispetto.
Giovanissimo inizia a muovere i primi passi prima nella cucina di via Bonvesin della Riva, dove il Maestro apre il suo primo ristorante a Milano e poi, a 16 anni, lo segue nel nuovo progetto a L’Albereta sotto la guida dello chef Carlo Cracco e con Andrea Berton.
In seguito torna a Milano richiesto da Marchesi per il nuovo ristorante, Le Terrazze di via Palestro e l’anno successivo, a soli 18 anni, si trasferisce a Kobe, in Giappone, per l’apertura di un nuovo bistrot che gli permette di vivere otto mesi insieme a Enrico Crippa, già promessa della cucina mondiale.
Il Maestro Marchesi ha portato una visione rivoluzionaria, tutta nuova e completamente diversa e Garzillo ricorda un insegnamento importante: il cuoco deve essere un artista, ma soprattutto ‘non bisogna essere ignoranti’. Ingredienti e tecnica sono fondamentali, ma non bisogna rimanere relegati in cucina, dopo il servizio bisogna interloquire col cliente e quindi è fondamentale avere anche delle basi di cultura generale.
E rispettando un’altra caratteristica del Maestro, quella di tagliare il cordone ombelicale con i suoi allievi, Garzillo è stato instradato verso una formazione che ha ulteriormente arricchito il suo bagaglio professionale, dalle cucine di Ducasse a Montecarlo e della famiglia Troisgros a Roanne, al Cafè Matisse alle Bahamas, ad esperienze con Enrico Derflingher a Roma alla Terrazza dell’Eden, al primo Cracco da Peck, fino all’apertura di un suo ristorante, la Locanda del lago a Ternate (Va) con una stella Michelin in arrivo, quando però aveva già deciso di chiudere l’attività.
Ma oggi quindi, che tipo di proposte presenta al Q33? Tutte queste esperienze l’hanno portato a realizzare una cucina che definisce mediterranea con contaminazioni da ogni parte del mondo, realizzata spesso con alimenti del territorio.
Su consiglio dello chef, assaggiamo un menù degustazione che è un po’ un percorso del suo background professionale. A Genova ha imparato cos’è il cappon magro e quindi l’entrées proposta è una reinterpretazione del territorio dove, accanto ad ingredienti della ricetta tradizionale, come le verdure stratificate (e perfettamente croccanti) spruzzate in acqua e aceto, l’uovo di quaglia (presente anche nella versione originale e perfettamente in linea con la zona del novarese dove crescono), la salsa verde (qui usata spesso), cambia il pesce, scegliendo un persico del lago Maggiore.
A seguire una battuta di fassona con spuma di robiola servita con una chips di pane ed un crumble di pane alle acciughe. La carne, che arriva da uno dei macellai della zona, Aglietti, vincitore anche di numerosi premi, viene condita con pochissimo olio, sale e una goccia di lime, per non rovinare il gusto.

Il piatto successivo è una vera esplosione di gusto: ravioli al gorgonzola con una sfoglia solo di uova, serviti su con crema di noci ed arricchiti da una riduzione al nebbiolo, espressione tipica del territorio.
Più delicato e particolare la portata successiva, che rientra tra i piatti con varie contaminazioni. Si tratta di un risotto, classico del territorio, arricchito in cottura con lime, menta e champagne, che danno un tono di freschezza e acidità, e servito con una cupola di gamberi rossi di Mazara, messi crudi, che si cuociono col calore del riso, decorato con lime disidratato confit e una bisque di crostacei. Un percorso di gusti con contaminazione asiatica.
Come secondo piatto la scelta è caduta su un filetto di maialino con castagne, prugne e patate padellate nel burro, un piatto semplice che nasce da un’ottima selezione del maiale (cotto alla perfezione), esaltato da una riduzione di moscato e sgrassato dalla presenza della frutta. Un piatto prettamente invernale.
A finire il dolce tipico, un meraviglioso bonnet esaltato da amaretti, da gustarsi, magari davanti al camino acceso, sorseggiando un ottimo barolo chinato.
A proposito di vini, la carta comprende 140 etichette internazionali di cui un 30% del territorio, tra cui la Vespolina, una doc più armonica, profumata e speziata del Nebbiolo, con una concentrazione di colore più carico, grazie anche alla presenza di un 10% di Ghemme.
E dopo aver gustato un pasto come questo perché non approfittare ed organizzarsi direttamente un week end dove godere anche dell’ospitalità della struttura, rilassarsi nella Spa o, con la bella stagione crogiolarsi al sole ai lati della piscina?
Tenimento
al Castello, Resort Country Hospitality
Via
San Giuseppe, 15, 28064 Sillavengo (NO)
Tel.
+39 0321 824221
Orari
e giorni di apertura
La
Sala Q33 è aperta da martedì a domenica sera,
il sabato e la domenica anche
a  pranzo
Una delle sale del Ristorante Q33
Cappon magro: verdure stratificate, uovo di quaglia,
salsa verde, persico del lago Maggiore.
Battuta di manzo piemontese, spuma di robiola, chips di pane
Ravioli di gorgonzola su crema di noci e riduzione di nebbiolo
Risotto con lime, menta e champagne
in cupola di gamberi rossi di Mazara
Filetto di maialino con castagne, prugne e patate
Bonnet con amaretti
Nella carta dei vini ci sono ben 140 etichette internazionali
Lo chef Alessandro Garzillo
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