’I love Monsters’ vini Tenuta di Tavignano

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Chi l’ha detto che la pizza debba essere accompagnata dalla birra? Provate ad abbinargli un calice di vino, scegliendo logicamente quello più adatto, e vi ricrederete. 
La convinzione definitiva è frutto di una serata tutta al femminile, in una bella location come la Taverna Gourmet, durante la quale sono state messe alla prova le migliori pizze del locale, in abbinamento ai bianchi della linea I love Monsters della Tenuta di Tavignano.
L’azienda fu acquistata nel 1975 da Stefano Aymerich di Laconi, dalle origini sarde e spagnole, e dalla moglie Beatrice Lucangeli, discendente di una famiglia marchigiana con alle spalle un’antica tradizione nella produzione di vino.
Ma i personaggi chiave sono Ondine de la Feld, arrivata nel 2014, che ha trasportato l’ondata di freschezza e di esuberanza che la contraddistinguono ai suoi vini, e l’enologo Pierluigi Lorenzetti con il quale ha contribuito a far certificare l’azienda come biologica.
Insieme hanno anche creato la prima linea ‘naturale’ denominata ‘I love Monsters’ che comprende due bianchi ed un rosso che esprimono gioia e simpatia a partire dall’etichetta, realizzata da un giovane graphic-design, e dai simpatici nomi: Pestifero, Vergine e Tonto.
Sono vini che si fanno notare per la loro personalità, dei veri e propri fuoriclasse, autentici, irriverenti  integrali, che si sposano in questo caso perfettamente, agli impasti naturali ed agli ingredienti delle pizze gourmet, create da Vincenzo Masi e Leonardo Giannico, rispettivamente pizzaiolo e chef della Taverna Goumet, capitanata da Davide Iannaco.
Perfetto praticamente con tutti gli abbinamenti il ‘Pestifero’ che, come il nome che porta, è un vino birichino ed esuberante, ma contemporaneamente ben educato, che cerca consenso. Un vero seduttore, come ci viene spiegato da Ondine.
Un vino autentico, che non è stato eccessivamente filtrato e lo si vede dall’aspetto torbido, rifermentato in bottiglia, ma non sboccato, piacevolmente frizzante. Le uve che lo compongono sono in percentuale maggiore quelle del verdicchio, abbinate a malvasia e sangiovese.
Alcuni ingredienti particolari delle nostre pizze però, sposavano meglio la ‘Vergine’,  un verdicchio in purezza, manipolato pochissimo, lasciato macerare sulle bucce per un mese, senza poi essere filtrato. Un vino più raffinato rispetto al precedente, che sa comunque stupire.
Due vini bianchi che conquistano il palato e che sorprendono piacevolmente e, in questo caso, che si sono perfettamente abbinati ai topping ricercati che hanno spaziato tra mare e terra e agli impasti eclettici delle basi (primo tra tutti quello al nero di seppia, seguito da quello nato dalla fermentazione spontanea della segale).
E se quindi ‘I love Monsters’ significa ‘ti voglio bene perché sei diverso’ non resta che concludere dicendo che diverso è bello e, in questo caso, buono.
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