Milano Moda Uomo: seconda giornata

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Seconda giornata di Milano Moda Uomo. Gli occhi erano tutti puntati sulla sfilata di Missoni, questa volta, oltre che per la moda, per la triste vicenda che la famiglia sta vivendo. Angela, l’unica rappresentante della famiglia presente, è rimasta nel back stage a lavorare con i suoi collaboratori, per far si che, nonostante il momento difficile, non venisse messo a repentaglio tutto il lavoro che è servito per la realizzazione di questa collezione.
Ma vediamo in generale i marchi che hanno sfilato.
BOTTEGA VENETA: Tomas Maier fa dell’essenziale un valore aggiunto,le forme sono semplici mai banali, una ricercatezza funzionale e ulteriormente
semplificata, uno stile urbano e contemporaneamente sportivo come per il parka o per la giacca-camicia dalla formalità’ disinvolta ed impeccabile. Serio non serioso questo stile che non si priva di tocchi dandy. Accessori perfetti e preziosi, simbolo distintivo del brand, dalla shopping bag intrecciata alla borsa da lavoro in coccodrillo.

TRUSSARDI: Lo stilista turco Umit Benan si rifa’ alla visione moderna di Nicola Trussardi, ma anche alle radici pellettiere del marchio che egli lanciò nella moda e nel nuovo lusso degli anni 80. Lunghi cappotti con martingala in pelle, mantelle ‘macintosh’ di cotone gommato color senape, tasche a toppa di neoprene, in controtendenza con la pelle, must della casa, completi di velluto a coste grosse, maglioni con colli esuberanti, tracolle di cuoio grasso.

ICEBERG: Si ispira alle forme e alle regole del Bauhaus la nuova collezione uomo di Iceberg, con un fondo total black sul quale spiccano le tinte primarie, blu, giallo e rosso. La scoperta del fondo total black si sviluppa sulla maglieria, vero cuore della collezione, che mescola i materiali naturali insieme con quelli tecnici. La collezione e’ in bilico tra serieta’ ed estro, forse come riflesso del momento difficile dell’economia.

SALVATORE FERRAGAMO: Massimiliano Giornetti, presenta un classicismo rinnovato senza nostalgie, ma con rispetto per il corpo dell’uomo e la sua fierezza.
Gommature su pelle, cappotti in panno cashmere profilati di nappa, trench e blouson che danno ampiezza al busto giovane e maschio. Sartorialità sottile
invece per gli abiti a contrasto sotto i cappottoni.

CALVIN KLEIN: la collezione si sintetizza con le parole di Italo Zucchelli, direttore creativo delle linee uomo del brand ‘Lo sportwear diventa formale nessuno ormai vuole cambiarsi più’ volte nella giornata, bisogna quindi riuscire a mescolare giorno e sera’. Risultato: una collezione che non può dirsi sportiva e neppure formale con i classici tessuti maschili mescolati ai materiali tecnici come il nylon, operato e goffrato quasi fosse una lana a rilievo.

VIVIENNE WESTWOOD: Il motto della collezione è ‘What’s good for planet is good for the economy’, per cui chi rispetta il pianeta e compra bene e meglio, combatte la crisi. Nel mix confuso di colori, motivi e materiali, il messaggio campeggia su t-shirt, maglie e mantelline impermeabili con le scritte a caratteri cubitali. Lo stile e’ giovane e un po’ sfacciato come ci si aspetta da questo brand

MISSONI: Qui parliamo di moda e della collezione che è un omaggio all’anniversario dei 60anni di casa Missoni. Ci sono tanti jeans, in velluto o cotone, piu’ del solito. Le maglie sono diverse dalle piú note fantasie della griffe, sembrano create dai nativi americani, sono più rustiche, parlano di deserti e rocce, ma anche di alaska e di ghiacciai. Grigio ardesia e blu scuro, ma tanto color sabbia, un’aria e un sapore naturale che mescola cammello e seta e cashmere.

PRADA: Anche stavolta, Miuccia Prada si è fatta prendere dal fascino discreto della borghesia, tema a lei caro. Ed è la stessa stilista a sintetizzate il tema della collezione ‘È una moda apparentemente normale che va a toccare il tema di cosa sia la moda vera, cioè la visione assolutamente attuale (perché poi ovviamente cambierà) della moda, quindi il perfetto pantalone, il perfetto cappotto, il perfetto classico del momento’. La location è eclatante: una grande casa ideale, arredata con mobili moderni e geometrici con immagini di esterni urbani proiettati sulle finte finestre tutt’intorno. Al centro, su un’isola a gradinate di legno, gli spettatori, che ammirano sfilare completi pied-de-poule e
camicie a quadretti di Vichy, calzoni sottili a tubo un po’ corti sulle scarpe grosse e senza calze, cappotto classico ma con colletto in velluto sgargiante.

ROBERTO CAVALLI: Cambio di rotta per il brand che decide di abbandonare la passerella e sceglie una presentazione più intimista e riservata. La collezione è opulenta per un uomo che ama apparire di fianco alla sua donna indossando il tuxedo, qui più’ accessibile, spezzato, con il papillon che spunta da sotto il colletto, con un bottone gioiello, o con le slippers ironicamente lucenti di paillettes.

MONCLER GAMME BLUE: Thom Browne si ispira per questa collezione ai cavalieri che vengono dalla Scozia, con le gambe scoperte, i calzettoni di lana e il kilt. Lo stilista disegna una collezione con i colori della neve e del ghiaccio, dove regnano tutte le sfumature del blu e spiccano i tipici giochi delle Highland scozzesi. Il marchio famoso per i suoi piumini non dimentica i materiali tecnici e lo sport che rimane un riferimento costante.

FAY: Capo icona della collezione autunno/inverno 2013-2014 di Fay e’ la Duke Jacket. La forma, ispirata al mondo dell’hunting ma rivisitata in chiave urbana, è morbida e confortevole. Il look ha dunque una doppia anima legata a due modi diversi di vestire e sdoppia ulteriormente la sua personalità’ restando in bilico tra eleganza e praticità. Un modello adatto a chi sta fuori casa tutto il giorno, ideale per passare in tutta disinvoltura dagli impegni di lavoro a una cena nel week end.
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