Milano Moda Uomo: terza giornata

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Gucci

Mentre si entra nel vivo della Milano Moda Uomo, ormai alla svolta finale, emerge una nuova tendenza che va rafforzandosi soprattutto nel maschile: il modo di presentare le collezioni.

Ci si era già interrogati infatti sulla possibilità di trovare soluzioni alternative alle sfilate, ma non si era fatto ancora nulla. La donna ha comunque una sensualità che in sfilata aiuta la presentazione dell’abito.
Nell’uomo invece risultano più importanti i dettagli, per questo alcuni marchi hanno preferito optare per delle presentazioni molto particolari.
E’ stato così per Cavalli, che ha trasformato un loft in un gentleman club dove ha ricevuto gli addetti ai lavori, per Moschino, che ha optato per il ristorante da

Giannino (aveva iniziato a sfilare lì 25 anni fa, anche se la location era differente) dove un centinaio di ospiti seduti a tavola, hanno potuto osservare gli abiti indossati dai modelli e le portate servite dai camerieri con grembiule e cuore rosso di Moschino e per Fendi, che ha organizzato una sfilata anomala, ovvero delle uscite continue, per scale e passaggi sospesi, mentre il pubblico, osservava i dettagli che non avrebbe colto altrimenti.
Vediamo ora chi ha sfilato ieri.
GUCCI: L’uomo Gucci è un gentleman con un’anima romantica. Nel suo armadio ci sono abiti che si ispirano a quelli dell’ufficiale di cavalleria, ma anche completi con tessuti formali inglesi dalle linee addolcite e raffinati dettagli sartoriali. In passerella sfilano redingote nere e marsine con bottoni di ispirazione militare, portate con disinvoltura moderna, accanto all’abito completo in pied-de-poule bianco e nero, come quello in macro Principe di Galles, esagerato in chiave moderna.
EMPORIO ARMANI: Focalizza la sua collezione su ‘l’urban tech’, una formula che strizza l’occhio allo sport e che si traduce in cappotti, blouson, giacche da smoking, reinventati in chiave tecno. I tessuti tradizionali sono doppiati con una pellicola che li rende voluminosi e sostenuti: in questo modo il cappotto con maniche a raglan è scostato dal corpo, così come per il giubbotto e il doppiopetto che diventa perfino sportivo, il capospalla rinasce e si abbina con le maglie oversize, perfino con quelle di lapin tricottato, i pantaloni in jersey di lana o in neoprene, sono tagliati bene, asciutti, lasciati un po’ corti alla caviglia e un po’ scesi sul cavallo.
ETRO: Il denominatore comune della collezione creata da Kean Etro è la pelliccia, un capo a cui non rinuncia, mai. Che sia di montone, capra, mucca o pecora è il must-have del prossimo inverno, tanto che la propone persino per i piedi, scaldati da moon boots con pelliccia ecologica. Il barbaro viaggiatore che viene proposto, indossa loden che assomigliano a kimoni, cappotti in seta e velluto con tutte le fantasie dei mandala.
FENDI: L’uomo proposto da Silvia Venturini Fendi ricorda un pescatore chic, con mantelle foderate di pelliccia, cappotti in castoro ‘brinato’, giacche rese impermeabili da sottili reti di plastica, e ancora pellicce a pelo lungo e shearling agugliato, pelle oleata e lana, patchwork di astrakan utilizzato per la mantella da pescatore nordico, geometrie le lane jacquard e stampe sulle camicie.
JOHN RICHMOND: Una passerella che non tradisce le aspettative e stupisce con proposte che prevedono anche per l’uomo la gonna da sera, da indossare con la giacca da smoking e pantaloni aderentissimi. Tutta la collezione gioca sugli abbinamenti e le sovrapposizioni, giacche sartoriali con inserti di pelle, blazer in rettile abbinati a pantaloni classici, pantaloni in pellami pregiati abbinati a morbide maglie.
BIKKEMBERG: Lo sportivo di Bikkembergs è più raffinato del solito. Lo stilista Hamis Morrow utilizza tessuti tecnici adatti allo sport, come il nylon trasparente, accostandoli a pelle, lana naturale, astrakan, vitello e velluto, in un patchwork scacciapensieri. Lusso ai massimi livelli, quindi per le pellicce con dettagli in pelle e zip dai colori accesi, per i  piumini che diventano coperte e per le giacche anch’esse con inserti in pelle.
Z ZEGNA: Pare un giovane sovrano nomade l’uomo di Z Zegna. La griffe disegnata dall’inglese Paul Surridge presenta capi rigorosi ed essenziali senza cuciture, perché sono termosaldati. Giacconi realizzati con tessuti speciali  che creano un effetto tridimensionale, invece del cappotto, c’è il blazer a tre bottoni con le spalle importanti, mentre da sotto il gilet spunta la camicia con la manica long fit dall’attitudine araldica.
BELSTAFF: E’ il ritratto del giovane Steve McQueen che gareggia con la sua motocicletta nell’Inghilterra anni ’50 a ispirare la collezione firmata dal direttore creativo Martin Cooper. Con lo stesso atteggiamento del divo di allora, i bikers di Belstaff sfilano come fossero in sella al proprio bolide, con indosso una tuta in pelle nera con zip che, abbinata al giubbotto quattro tasche in cotone cerato, esalta il fisico dello sportivo. il biker si muove con una nuova eleganza nel sangue, con la classica giacca Trialmaster reinventata nei volumi, più ampi e meno costretti.
PHILIPP PLEIN:  Il marchio mescola tradizione sartoriale militare con il punk e l’hip hop, ma tutto in chiave lussuosa, con materiali pregiati come il cashmere, il coccodrillo, il cervo e il serpente. Due capi Rappresentano al meglio il concetto: il parka montgomery in nylon ha applicazioni in pelle saffiano, cappuccio rivestito di montone e bordato di volpe, alamari logati ed il bomber pieno di stelline  o teschi in rilievo, ottenuti iniettando la resina nella pelle.
TOD’S: ‘Podium’, questo il nome della nuova calzatura proposta dal brand. Una scarpa dallo stile formale, arricchita da dettagli inediti, come i ferma lacci ed il battistrada in gomma, solitamente caratteristici di scarpe più sportive. L’effetto è chic e perfino formale, adatto a qualsiasi completo maschile, nonostante l’importante fondo in gomma. 
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Emporio Armani



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Belstaff





Tod’s



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