Palazzo Reale ospita un viaggio nell’alta gioielleria, un secolo di gioielli Damiani

Palazzo Reale ospita un viaggio nell’alta gioielleria, un secolo di gioielli Damiani

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State organizzando il fine settimana? Se siete a Milano, vorrei suggerirvi una mostra che è un vero e proprio viaggio nell’alta gioielleria italiana, che si svolge a Palazzo Reale, fino al 18 aprile.

‘Un secolo di eccellenza e passione – L’evoluzione del costume italiano attraverso i gioielli Damiani’, mostra le preziosi creazioni della maison nata nel 1924, quando Enrico Grassi Damiani aprì il proprio laboratorio orafo a Valenza.

La mostra nasce dalla collaborazione tra il Comune di Milano – Cultura e Damiani, e s’inserisce nella storia stessa del Palazzo che, ceduto dai Savoia alla città di Milano dopo la Prima Guerra Mondiale, fu inizialmente individuato come sede di un museo di arti decorative, un’idea in seguito abbandonata a vantaggio delle arti figurative.

Si tratta di un percorso che si snoda attraverso il saper fare italiano mostrato grazie ai gioielli della maison, pezzi unici nati nell’azienda oggi guidata da Guido, Giorgio e Silvia Damiani.

Il percorso si snoda in tre sale per poi concludersi con un raffinato tributo alla regina Margherita, prima sovrana dell’Italia unita, che proprio a Palazzo Reale dimorò spesso durante il suo regno.

Nella prima sala sono esposti dieci gioielli, ognuno ispirato a un decennio della storia dell’azienda e ripreso dai disegni originali: da Charleston, rappresentativo degli anni ’20, a Cascade (anni ’30), passando per Legend (anni ’40), Tassel (anni ’50), Optical (anni ’60), Bloom (anni ’70), Tribute (anni ’80) Moonshine (anni ’90) fino a D.Side (2000).

Nella seconda sala, 18 opere uniche premiate con i Diamonds International Awards. Unico gioielliere al mondo ad aver vinto 18 volte il prestigioso ‘Oscar’ della gioielleria.

Nella terza sala, Damiani chiude la rassegna con un’anteprima: la collezione Margherita ispirata alla consorte di Umberto I, a cui Enrico Grassi Damiani dedicò un gioiello nei primi anni del secolo che oggi viene reinterpretato.

Con questa mostra si mette in risalto la relazione che da sempre intercorre fra la cultura italiana e la nostra storia del costume, un binomio straordinario che realtà come Damiani hanno contribuito a definire.

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