Si chiude la settimana della moda di Parigi

X





Miu Miu

Frivola e allo stesso tempo fatale, ecco la ragazza Miu Miu. Miuccia Prada la descrive così ‘Ho seguito il puro istinto, volevo comunicare l’idea dello sport, ecco perché c’è anche un’ispirazione mariniere’. Un’ispirazione che a molti ha ricordato Olivia, la fidanzata di Braccio di Ferro grazie alle silhouette sottili e allungate, alle lunghe gonne a pieghe sotto al chilometrico golfone blu zippato sostituito in molti casi da un bellissimo piumino blu e nero, alle gambe vestite da un paio di parigine a righe e al classico fazzolettino a pois annodato intorno al collo. Tutta la prima parte della sfilata gioca sull’abbinamento del blu col nero, con una serie di cappotti lunghi con ampi colli in pelliccia di astrakan, caban doppiopetto e parka in nylon bordato in pelliccia. Le borse sono tutte in struzzo colorato, le forme vanno dal bauletto piccolo allo zaino gigante, mentre le scarpe sono piccole costruzioni con ghette e carro armato sulla suola.

Sofisticata, internazionale e chic. Per il direttore creativo di Hermes, Christophe Lemaire, la donna incarna quel lusso garbato delle signore eleganti, che magari si muovono tra i bistrot, l’esclusivo college dei figli e la fattoria in campagna. Lussuosa oltre ogni dire, francese fino in fondo, ma con un tocco di aristocratico sportswear anglosassone. Questa signora indossa gilet di pelliccia sotto al cappotto leggero, maglioni tricot, abiti e gonne in pelle. I colori sono sobri, classici, dal nero al marrone al blu. Ci sono tanti cappotti lunghi e ampi, pellicce, lunghissime mantelle che ricordano la coperta usata per coprire il cavallo dopo una seduta di allevamento. I tessuti sono seta, velluto e pelle.  C’è poi la nuova borsa Convoyeur in cuoio, ispirata alle sacche portavalori, la clutch Pliplat in agnello o cocco nero, e la tracolla bisaccia Cartouchiere, mentre il bauletto Maxi Box viene presentato nella versione in cocco nero con zip
L’ossessione di madame Vionnet per il drappeggio è il tema centrale della collezione. Presente su pantaloni, abiti e bluse, viene anche rivisitato in una stampa che ricorda le colonne. Nella collezione anche grafismi che disegnano un motivo di nuvole ispirate a Zeus, cielo e saette, basato su un’illustrazione di Thayat e cinture fatte di grandi dischi metallici. Goga Ashkenazi, proprietaria della maison Vionnet, alla sua prima sfilata ufficiale commenta ‘Lavorare nella moda per me è puro divertimento è vero sono una business woman, ma il fashion è l’amore della mia vita. Abbiamo lavorato molti mesi su questa collezione, ho un grande team, io dico che siamo la ‘famiglia Vionnet’ e dobbiamo esserne felici oggi’. Nella ‘famiglia Vionnet’ rientrano Diego Dolcini che ha collaborato per gli accessori, Albino D’Amato per gli abiti e Simona Grassi per la maglieria. Apre e chiude il défilé Maria Carla Boscono.
  
Marc Jacobs, immagina che la donna Louis Vuitton viva in un grande albergo (il set della sfilata riproduceva il corridoio dell’Old Cataract di Aswan) da cui esce malvolentieri. Da ognuna delle 50 stanze presenti esce una modella (tra loro anche Kate Moss e Maria Carla Boscono). Tutta la collezione gioca sul tema della ‘robe de chambre’, come sottolinea Marc Jacobs. Sembra quasi che le modelle escano dalla propria camera con la sottoveste indosso e sopra un maxi cappotto per coprirsi. La lingerie è il punto di partenza per sottovesti ricamate in pizzo, completi pijama dalle micro fantasie floreali, abiti in tulle con petali di fiore ricamati. Sopra, ampi cappotti in astrakan oppure oversize in lana. Gli accessori puntano sui materiali preziosi: il bauletto Speedy è proposto in una versione ricoperta di piume dai colori esotici, le pochette hanno pietre preziose, mentre la serie Lockit è in coccodrillo o marabou.
I ragazzi e le ragazze di Moncler Gamme Rouge sembrano da una missione sui ghiacciai del Polo Nord: la passerella è innervata, sullo sfondo sono stati ricreati giganteschi blocchi di ghiaccio e dal cielo cadono fiocchi di neve. La collezione presenta pellicce oversize, l’eskimo, il maxi parka col cappuccio in pelliccia. I piumini hanno stampe che ricordano i cristalli di ghiaccio o delle meravigliose immagini che rimandano alle montagne innevate. Infine la parte dei piumini couture. C’è il modello corto alla vita e quello fino al ginocchio, ma tutti sono decorati da una pioggia di cristalli.
Divina ispirazione per Sarah Burton, il direttore creativo di Alexander McQueen, appena diventata mamma di due gemelli, che ha optato per una presentazione. In mostra una piccola collezione di 10 capi ispirati agli abiti ecclesiastici, sopratutto quelli del Papa e dei cardinali, ma anche ad angeli, suore e al tema della comunione. I capi sono preziose architetture con bustini ricamati di oro e perle, ampie gonne in pizzo o velluto, scarpe con plateau e ricami di perle. Tutto si concentra sui bustini, ricamati fino al minimo dettaglio, e sulle gonne, talmente ampie da ricordare quelle della regina Elisabetta.
Condividi: