Allarme pinoli. I piccoli semi delle pigne rischiamo di sparire

Allarme pinoli. I piccoli semi delle pigne rischiamo di sparire

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Vi ricordate Javier Bardem quando nel film ‘Non è un paese per vecchi’ faceva la parodia genovese ‘vorrei pinoli’ e come responso ‘Non ce ne ho pinoli…’?
Una risposta che potreste sentirvi dare sempre più spesso. Ma mentre nella parodia del film, da qualche mese virale su internet, la mancanza di pinoli è solo uno spunto per uno spassoso dialogo in salsa ligure, per un goloso può trasformarsi in un momento di vera crisi
I piccoli semi delle pigne sono infatti l’ingrediente fondamentale di centinaia di ricette, di cui il pesto genovese è sicuramente la più conosciuta e diffusa, ma che profumano le cucine un po’ di tutta Italia. Due esempi per tutti: la caponata siciliana e la pinoccata, tipico dolce di Perugia.
Il problema è che i semini rischiano veramente di sparire. Un po’ per un parassita che ha colpito i pini domestici del mediterraneo, un po’ per le bizzarrie del clima, negli ultimi anni la produzione è passata dalle quasi 35mila tonnellate del 2011, alle 18mila dell’anno seguente. 
Di conseguenza sono raddoppiati i prezzi, arrivati a sfiorare i 50 euro al chilo all’ingrosso e il doppio sui banchi dell’ortolano.
Uno sconvolgimento che ha creato fra l’altro un fenomeno criminale. Sono sempre più numerose infatti le segnalazioni di furto degli ormai preziosi semini nei supermercati. 
Un paio di mesi fa un commando è addirittura entrato nello stabilimento ligure del principale grossista nazionale uscendone con 7 tonnellate. Valore commerciale, quasi mezzo milione di euro. 
Da riversare su quello che è diventato un vero mercato nero. Perchè, come ben sanno i buongustai come il finto Bardem, i pinoli non si possono sostituire.

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