Eleonora Abbagnato diventa étoile all’Opera di Parigi

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Il sogno di ogni bambina è quello di diventare ballerina ed un giorno diventare un étoile all’Opera di Parigi. Una di queste bambine ce l’ha fatta, è riuscita a raggiungere il suo sogno. Di chi parlo? Di Elenora Abbagnato.

Per lei Il sogno è diventato realtà quando, al termine dell’esecuzione della Carmen di Roland Petit, sono saliti sul palco dell’Opera Garnier di Parigi, Brigitte Lefevre, direttrice del balletto dell’Opera, e Nicolas Joel, direttore dell’Opera National de Paris, per conferirle il più alto riconoscimento al quale ogni ballerino di danza classica può aspirare.


Quando ho avuto la conferma che mi stavano promuovendo – confessa l’Abbagnato – mi sono sentita svenire e sono crollata sul mio partner Nicholas Le Riche. Vedevo una grande effervescenza dietro le quinte dall’inizio dello spettacolo, finché il mio collega Benjamin Pech mi ha confermato le voci. E poi è arrivata in palcoscenico la direttrice Brigitte Lefèvre per la nomina‘.

‘Quando il pubblico si è alzato per applaudire mi è sembrato di morire e rinascere. – prosegue Eleonora – È stata una festa, perché intorno a me avevo gli amici più cari, Pech e Hervé Moreau, e in platea c’erano i miei genitori, volati da Palermo per rivedermi nella Carmen. Dedico la promozione a loro che mi hanno sempre sostenuta, a mio marito Federico Balzaretti e a nostra figlia Julia, pensavo a lei nella prima variazione di Carmen, la maternità mi ha resa più forte. Purtroppo Federico in questi giorni è dovuto restare a Roma per allenarsi. Mi ha scritto in un sms: Sono fiero di te

Eleonora calza le scarpette da quando era bambina. A 12 anni entrò nella scuola di Marika Bresobrasova, a Montecarlo, a 13 era già in tournée fra Marsiglia e Parigi con Roland Petit. Ed è stato proprio quest’ultimo a scoprirla, nel 1992, quando aveva solo 13 anni, regalandole il suo primo ruolo, quello di Aurora bambina ne ‘La bella addormentata’. Petit sapeva fiutare il vero talento ‘Sono un mago‘, diceva.

Nel 1996 poi arriva il diploma all’École e l’ingresso nel corpo di ballo. Dal 1999 inizia una rapida ascesa: prima la promozione a ‘coryphée‘, seguita l’anno successivo, a ‘sujet‘, e nel 2001 a ‘première danseuse’. Poi lo stallo. Una promozione quindi che arriva dopo dodici anni di attesa. Fino ad ora, dove gli è stato conferito il titolo supremo.

Il Ballet de l’Opéra, è regolato da un organigramma piramidale attualmente composto da 154 ballerini di cui 19 ‘étoile’, (11 donne e 8 uomini tutti francesi, Eleonora è l’unica straniera), da 15 ‘premièrs danseurs’, cioè primi ballerini (tra questi l’italiano Alessio Carbone), da 41 ‘sujets’ (Simon Valastro), da 37 ‘coryphées’ (Letizia Galloni) e 42 ‘quadrille’ (Antonio Conforti e Francesco Vantaggio).

Eleonora è molto amata dai francesi tanto che anche i giornali transalpini parlando di lei usano solo parole come talento, grazia, bellezza, virtù.

Ma quello mi che piace di Eleonora, è che è un’artista ed una donna completa. Spesso infatti legato alla danza classica si sentono discorsi di anoressia o di personaggi che fanno di questa arte il solo scopo di vita, rinunciando a tutto il resto.

Non è il caso della Abbagnato. Fisicamente è perfetta, il suo corpo tonico ed armonico è ben lontano dall’apparire anoressico ed anche la sua carriera ha avuto molti riscontri anche lontano dal palco.

In questi dodici anni, in attesa della nomina ad étoile, Elonora infatti non ha solo ballato. È stata protagonista di due videoclip: uno per Vasco Rossi e di un secondo di musica dance ‘Little Scare’ di Benjamin Diamond insieme al ballerino francese Jéremie Belingard.

Ha partecipato a diversi successi televisivi in Italia, a partire dall’affiancare nella conduzione del Festival di Sanremo, Paolo Bonolis, insieme a Luca Laurenti ed al modello israeliano Nir Lavi, a ‘Ballando sotto le Stelle‘, per finire con ‘Ma chi ce lo doveva dire?‘ con i conterranei Ficarra e Picone, con cui ha esordito come attrice nel film ‘Il 7 e l’8‘.

Non manca un primo libro autobiografico, pubblicato da Rizzoli, ‘Un angelo sulle punte‘, ed un secondo libro totalmente dedicato a lei (Skira editore) dove viene ritratta dal celebre fotografo Massimo Gatti, che è stato presentato dalla Galleria Robillant Voena l’11 dicembre 2012 ed è arrivato anche a Los Angeles il 17 febbraio di quest’anno, presso il Chinese Theatre di Hollywood, ed infine il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere delle Arti e delle Lettere consegnato dall’allora presidente francese Nicolas Sarkozy .

Non ha fatto rinunce neppure nella vita privata. Nel 2011 si è sposata con l’allora terzino del Palermo (e della Nazionale italiana) Federico Balzaretti. Il calcio, un mondo apparentemente agli opposti a quello della bella Eleonora, ma invece scritto nella genealogia di famiglia. Suo padre Elio infatti, è stato dirigente del Palermo negli anni ottanta, suo zio Pietro Lo Monaco è un dirigente sportivo, mentre suo nonno materno è stato un calciatore della Sampierdarenese. Il 24 gennaio 2012 è poi diventata madre di Julia.

Oggi Eleonora ha 35 anni. Che cosa le riserverà il futuro? Innanzitutto un contratto che la lega all’Opera fino al 2019. Per iniziare sarà di nuovo su una scena parigina, nella Terza sinfonia di Gustav Mahler per la coreografia di John Neumeier, con quattro date (9, 13, 16 e 18 aprile). L’ultima sarà trasmessa in diretta nei cinema francesi e del mondo. Il 12 aprile tornerà in Italia, al teatro dell’Opera di Roma, protagonista di ‘In the night’, per la coreografia di Jerome Robbins, poi sarà Carmen a Caracalla in luglio. Ma non rinuncia al suo risvolto pop e parteciperà anche a fine aprile, a sei puntate di ‘Amici’ come caposquadra del gruppo di danza.

E per il suo futuro più prossimo, quando smetterà di ballare come professionista, confessa che le piacerebbe dirigere una compagnia di balletto in Italia e che c’è sempre l’idea di recitare in un film di Tornatore. Non male per questa bambina partita con tanti sogni nella valigia da Palermo.


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