In Veneto si vendemmia in costume tradizionale

In Veneto si vendemmia in costume tradizionale

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E’ come tornare indietro nel tempo, ai giorni della Serenissima Repubblica, quando era il Doge a governare. 
Tra le vigne, i figuranti dell’antica Compagnia della Calza di Venezia indossano gli storici costumi del 700, e raccolgono, ormai una tradizione, i grappoli d’uva matura, con gioia e contadina perizia. 
Una tradizione, particolarmente diffusa nelle campagne venete fino al secondo dopoguerra, che si traduceva in una festa contadina.

L’assaggio del primo mosto derivante dalla spremitura era riservato al mezzadro che, nel corso dell’intera annata agricola, si occupava della coltivazione dei campi e gestiva l’andamento della casa colonica.

Una vendemmia affascinate e goliardica, quindi, quella riproposta a Godega Sant’Urbano, campagna trevigiana, da oggi tra le città del vino.
Al rito, una vera festa, partecipano turisti e appassionati, arrivati fino a qui da tutto il mondo. 
Tra i filari nascono amicizie, amori, passioni, e si celebra il successo del prosecco, che ormai, sappiamo, batte perfino lo chamapgne.
Un’annata strepitosa per le bollicine del nord est. Record di quantità, il 10% di produzione in più, e di qualità, festeggiati con la pigiatura a piedi nudi nei tradizionali tini di legno. 
Uno spettacolo vedere l’uva trasformarsi in mosto, il meraviglioso vino di domani.

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