L’uomo emerso da Pitti è un dandy attento a vestire con capi di qualità

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Si è chiusa ieri l’edizione di Pitti dalla quale sono emerse le prime sensazioni di che tipo di uomo incontreremo il prossimo autunno inverno.

Gli stilisti sembrano concordi ad abbandonare lo stile formale, i classici abiti sartoriali, in favore di abiti meno ingessati, più confortevoli, che danno un’aria un po’ bohémien, raffinata, ma contemporaneamente disinvolta.

Partiamo dai capi spalla. I cappotti diventano corti e asciutti, possono essere monopetto o un petto e mezzo, con martingala, in beaver di cachemire o in

panno di preziosissima lana 15 micron e colori dai toni neutri quali blu, grigio o brown scuro, ma l’interno prende vita con colori accessi dal rosso al verde o grazie a tessuti fantasia.


Il classico trench è sempre amato e l’ideale è sceglierlo classico, ma vintage. La proposta migliore viene da Allegri, fresco acquisto del gruppo coreano LG Fashion Corporation.

Non mancano i pratici piumini. Aquarama li propone doppiopetto e coloratissimi. Oltre ai piumini, l’azienda umbra presenta l’Hi-Tech Tasmania Cloth, un classico della moda maschile realizzato in lana di Tasmania interpretata in chiave hi-tech ed in colori brillanti, ed i pantaloni in piumino, leggerissimi e caldi.

Rimanendo in tema pantaloni la tendenza è verso gli skinny, così come le giacche tendono ad accorciarsi e ad essere destrutturate. Insomma un look slim che adotteranno anche i ‘non giovanissimi’.

Tra le giacche si potrà scegliere tra quelle leggerissime proposte da Cucinelli, ottenute grazie a flanelle realizzate con cachemire da 200 grammi e lane pettinate da 190 grammi o quelle proposte da Lardini, tre capi d’archivio, rinnovate e reversibili, da un lato in tessuto tecnico water repellent e dall’altro con un particolare tessuto extrafine.

Landini ha presentato a Pitti anche il suo nuovo marchio Gabriele Pasini, che prende il nome dall’omonimo stilista che, partendo dalle origini della sartoria napoletana, punta allo stile inglese, ottenendo una collezione uomo rock anni ’70 che comprende capi slim, gilet con catenella, maglioni e cappotti con colli di pelliccia, cappelli a scoppola.

Sartoria napoletana, ma quella classica, anche per Kiton, che conserva l’abito classico, ma lo realizza con nuove proporzioni slim, le camicie ricordano quelle dei boscaioli, i giacconi mimetici diventano fluorescenti.

Anche l’abbigliamento sportivo si evolve con proposte di capi comodi e pratici, ma realizzati con tessuti pregiati e lavorazioni che guardano al mondo sartoriale.

Infine le calzature che, in linea con l’abbigliamento, richiamano l’eleganza senza tempo dello stile inglese, sia nelle proposte classiche, che in quelle sportive.

Harrys of London lancia una nuova edizione delle ‘Genuine Goodyear Welted dress shoes’ pellami esclusivi abbinati a comode suole Vibram in colori vivacissimi.

Tricker’s, storico marchio inglese, affianca il suo nome a Roy Rogers, brand di jeans, per una limited edition di scarpe, proposte in due modelli, classico e vintage, in vendita in anteprima nello storico negozio fiorentino.

Rimaniamo in Inghilterra per le scarpe in cervo scozzese, alce dalle regioni artiche, cuoio italiano, suede inglese, realizzate da Jonathan Mors, famosissimo tra le fashion victim per le sneaker in pelle ed i desert boots.

Sempre in tema sneaker infine, New Ballance presenta una capsule Made in UK ispirate al thé, tre modelli chiamati appunto Fresh Peppermint Tea, Earl Grey Tea ed English Breakfast Tea, mentre D.A.T.E. sceglie il british per la nuova collezione Premium Collection, ma per le tomaie che realizza in tessuti inglesi come tartan, tweed, spigato o pied de poule.




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