Ristoranti a Milano: ‘Capperi, che pizza’

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Milano si sta sempre più distinguendo per le pizzerie e una che è degna di menzione, è ‘Capperi, che pizza‘, di proprietà della famiglia Acciaio, quattro generazioni che hanno lavorato nel settore, partendo dalla ristorazione, a cui è seguita la produzione delle materie prime, pomodori in primis, e che negli anni bui della pizza, ha deciso di investire tutto per rilanciarla.
Si perché il pizzaiolo non è più il lavoro dove rifugiarsi quando non si ha voglia di studiare. Oggi si è trasformata in una vera e propria professione che approfondisce le tecniche di lavorazione, i tempi di lievitazione, ma soprattutto che conosce dettagliatamente le materie prime, così che da procurarsene di eccellenti, da abbinare in modo che ne nasca una pizza gourmet.
E tornando a ‘Capperi, che pizza’, qui la realizzazione viene fatta con farine Petra 1 e 2, i tempi di lievitazione arrivano fino a 50 ore, a seconda che siano state impiegate farine integrali, semi integrali o biologiche, per non parlare della farcitura, fatta con prodotti realizzati dalla famiglia stessa in modo artigianale e con la massima cura.
Ne esce una pizza napoletana col cornicione alto e morbido, ottima da gustare in semplicità, come quella che prende il nome del locale o con abbinamenti gourmet vedi lardo&fichi con mozzarella di bufala Dop, formaggio erborinato blu, lardo al basilico genovese Dop, fichi sciroppati o pomodorini canditi al peperoncino.
Un altro punto di forza è il beverage. Un classico da bere con la pizza è la birra, ma non una birra qualunque, ma birre artigianali, selezionate con cura in tutto il mondo, a partire da Belgio e Germania, e proposte anche in abbinamento alla pizza per esaltarne il gusto.
Per chi non gradisce la birra, le alternative sono vini delle migliori cultivar o bibite che però prestano attenzione alla salute e sono adatte anche ai bambini, come la kinder cola, una specie di Coca Cola, senza caffeina.
Se quindi la ristorazione viene promossa, un altro aspetto importante quando si sceglie un locale è l’ambiente. Io sono rimasta conquistata dal colore, dall’aspetto informale, dall’ulivo posto al centro di un tavolo nella sala, dalle ampie vetrate che, oltre ad inondare di luce il locale, permettono di vedere la piazza antistante, e, soprattutto, dalle ceramiche esposte ed utilizzate come piatti e cestini per servire il cibo, realizzati appositamente da un pittore e che volendo si possono acquistare.
Il locale non è molto grande. Le due sale possono ospitare circa 60 coperti e, così come per il cibo, anche per l’arredo, le stoviglie ed per il forno stesso, si è rispettata una filosofia che sposa l’ecologia e la sostenibilità.
Ma prestate attenzione perché, vicino all’ingresso della pizzeria, noterete che l’insegna prosegue. Accanto infatti, potrete accedere ad un altro locale, collegato internamente solo per il personale di servizio, dove troverete tutto ciò che si può consumare nel locale attiguo, in versione take away, beverage compreso.
‘Capperi, che pizza’ non è una semplice pizzeria quindi, ma un vero e proprio format che inaugura a Milano, ma che presto aprirà in franchising a Salerno e Lugano, in attesa di altri opening.
Che altro dire? Nulla oltre al fatto che risulta promosso. Unico piccolo appunto da sottolineare i prezzi, un po’ più alti di una normale pizzeria, ma qui stiamo parlando di pizze gourmet e di eccellenze nelle farciture, quindi meglio spendere un euro in più se in cambio possiamo avere prodotti di ottima qualità.CAPPERI CHE PIZZA
Piazza Santa Maria del Suffragio 3 – 20135 Milano

Interni locale
Tovagliette ecologiche
Menù
Capperi, che pizza
Pizza con pomodorini gialli
Pizza Cascata di San Daniele
Pizza Cetarese
Prodotti venduti
Pizza al taglio
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