Filippo La Mantia – Oste & cuoco Il ristorante rock e Blues

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Archiviata l’esperienza di piazza Risorgimento e dopo un anno e mezzo di girovagare nel quale ha sempre lavorato presso grandi cucine di alberghi stellati o in cene a quattro mani con amici chef, Filippo La Mantia torna con nuovo entusiasmo a Milano, una città che ama e che lo ha sempre contraccambiato, tanto da aver recentemente ricevuto un Ambrogino d’Oro, il prestigioso riconoscimento del Comune, per aver cucinato per il personale del Niguarda durante il difficile periodo della pandemia.  

La scelta della nuova location non è stata semplice, ma l’amico e architetto Piero Lissoni, l’ha aiutato nella scelta, proponendogli il Mercato Centrale di Milano, un luogo perfetto per il maestro palermitano, che proprio dai mercati ha iniziato la sua carriera di fotografo e che ben si confà col suo spirito personale e lavorativo, dove ripartire per raccontare una filosofia che vuole rendere il cibo alla portata di tutti.

Perché quando parliamo di mercato, ci si riferisce ad un luogo di scambio e di aggregazione, un posto informale, dove condividere e convivere, che propone al suo interno tante situazioni, il luogo ideale dove far rinascere il suo ‘Filippo La Mantia – Oste & Cuoco’, un ristorante elegante, ma informale, dove fermarsi per un pasto veloce e per una serata tra amici o per una cena romantica in coppia, nel quale non si esclude possa esserci anche della musica per 3 sera alla settimana (non dimentichiamo l’anima rock e blues del nostro cuoco).

Il nuovo ristorante, 140 metri quadrati con circa 80 coperti, è stato progettato, come il precedente, dallo Studio Lissoni & Partners, ed è proprio un rifacimento, in piccolo, del ristorante di piazza Risorgimento, dove abbonda l’iconografia siciliana, non mancano le immagini ultra-pop di Maria Vittoria Backhaus, le fotografie dell’amico fraterno Gianmarco Chieregato, le teste di moro di Stefania Boeri. Particolarità il grande tavolo rotondo con il piano di vetro dove è riportata una mappa del ‘400 dell’isola, al contrario, come venivano realizzate una volta, dal Nord al Sud.

Per Filippo La Mantia il cibo è casa, tradizione, condivisione. La sua è una cucina semplice che si può rifare nella propria abitazione, con materie prime di stagione. Nel nuovo ristorante, a farla da protagonista è la Sicilia con le sue mille tradizioni, colori e profumi, che si potranno gustare nei piatti della tradizione, insieme a quelli di street food. Il ristorante prevede buffet a pranzo e alla carta la sera, con menù indicativi, dove il cliente è sempre protagonista con le sue richieste.

Un menù tutto palermitano, dove La Mantia andrà ancora più a fondo con lo street food, vista anche la location. In carta il panino con la milza, l’arancina (quelle piccole, ‘come nelle rosticcerie dell’isola’, e la bomba da 250 g, doppia panatura con mollica di pane fatto in casa ‘che si scioglie in bocca’), i calzoncini, le pizzette, lo sfilcionello, le panelle, ovvero tutto ciò che si mangia in strada.

Accanto i piatti della tradizione come la pasta alla norma o con l’acciuga rossa, il macco di fave, il capretto, le sarde a beccafico, gli involtini di pesce spada, il cous cous con ragù di totano, ovvero la sua cucina palermitana.

E ancora la carta dei dolci con una sezione dedicata alla tradizione, con cannolo alla ricotta e cassata palermitana, e una dedicata all’innovazione, firmata da Luca Cimatti e Anna Lorato, che include pavlova, biancomangiare alle mandorle con couscous dolce e gelo di arance.

In cucina oltre al suo braccio destro, il sous chef Michele Marrone, una brigata tutta nuova, 6 giovanissimi cuochi che hanno carta bianca, rispettando logicamente le regole dello chef: niente cipolla, aglio, porro e scalogno e utilizzo di materie prime assolutamente di stagione. Fa eccezione la caponata di melanzana, piatto immancabile nel menù perché richiesto tutto l’anno (per ogni porzione venduta viene devoluto 1 euro alla Croce Rossa Italiana).

La cantina è quella riportata da piazza Risorgimento, trentamila bottiglie, con un’ampia selezione dedicata alla produzione siciliana, ‘un capitale da far rivivere’ come lui stesso afferma, con vini di nicchia, come quelle dei Cusumano e degli Spadafora.

Io ci sarò sempre, proprio come deve fare un vero oste, appellativo che trovo su misura per me. L’oste accoglie gli ospiti, racconta, poi va in cucina e alla fine fa il giro per assicurarsi che tutto proceda bene’, garantisce Filippo La Mantia.

E in caso voleste provare il suo menù direttamente a casa, basta usufruire del servizio di delivery e gustarselo a domicilio grazie a Cosaporto.it.

Filippo La Mantia – Oste & Cuoco

c/o Mercato Centrale –

Il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo dalle 12 alle 15 e a cena dalle 19:30 alle 23

Prezzi da 15 a 30 euro – Prenotazioni allo 02-37928410 www.mercatocentrale.it/milano/

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