Moiré Gallery, secret place di Ouafa Tahoun

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Moiré Gallery

È facile entrare in empatia con Ouafa Tahoun. Carina, solare, gentile, professionale. Metà marocchina e metà italiana è la proprietaria di un secret place a Milano: Moiré Galley.

Situato a pochi passi dal Duomo, in pieno centro nel capoluogo lombardo, è uno di quei luoghi speciali, da condividere con le amiche, un indirizzo sussurrato di bocca in bocca, che non si mette in mostra con vetrine appariscenti, ma va cercato al primo piano di un palazzo storico del Settecento.

Ma in cosa consiste esattamente Moiré Gallery? Potremmo definirlo uno spazio poliedrico espositivo dove arte, design e moda, si incontrano con cura ed eleganza.

È un luogo dove passare per ammirare opere d’arte, installazioni, collezioni di haute couture e articoli di design o per cercare un regalo da fare o da farsi con proposte per ogni portafoglio, o semplicemente per osservare gli ultimi arrivi facendo due chiacchere con la sua ideatrice e proprietaria, che abbiamo incontrato.

Conosciamola quindi meglio per scoprire in modo più approfondito il suo progetto.

Tu sei di origini marocchine, ma ormai italianizzata. Ci racconti la tua storia?

Sono nata in Marocco e mi sono trasferita in Italia giovanissima. Il mondo della moda mi ha sempre affascinata, sin da bambina amavo realizzare gli abiti delle bambole. Pensa che ho una foto dove avevo 2-3 anni che mi ritrae seduta in giardino mentre guardo una rivista di moda (ride). Dovevo essere io anche da piccola a decidere come vestirmi per uscire, con buona pace della mamma, avevo già allora le idee chiare. Sono venuta in Italia proprio per il mio amore per la moda. All’inizio ho vissuto a Salerno dove mi sono diplomata in lingue, nel frattempo lavoravo come guida turistica volontaria per l’Ente Provinciale per il Turismo. In seguito mi sono trasferita a Milano, per seguire un corso per donne imprenditrici con un mio progetto legato al mondo del fashion e dell’arte e il sogno di Moiré Gallery, cominciava a prendere forma. Insieme ad un corso Economia e Gestione Aziendale in Cattolica ho iniziato a lavorare nel luxury retail. Non è stato facile entrare, sono stata forse la prima marocchina ad accedere nel quadrilatero della moda nel 2005, non c’erano ancora tante risorse straniere. Per lavoro sono stata a Parma, Bologna, Roma, Venezia, Milano, ma anche all’estero Londra, Ibiza, Francoforte, Parigi, valigia pronta e grande disponibilità: gestivo le boutique come fossero le mie. Ho lavorato tra gli altri per Prada, Jimmy Choo, Valentino, Louis Vuitton, Zanotti, Giorgio Armani, Tiffany e alla fine per Dimore Studio, che mi ha avvicinato molto al mondo del design.

Poi è nata la voglia di uno spazio tutto tuo, ma ci spieghi perché una galleria senza un’esposizione al pubblico?

Lavorando per tanti anni nel mondo del lusso ho constatato che molto spesso le vendite le facevano nelle suite degli alberghi o a boutique chiusa, alle 8 di sera o prima delle 7 del mattino, in assoluta riservatezza. Quindi ho notato che quando c’è da fare una shopping experience, proprio quella che ti lascia un segno, che ti fa stare serena, dove abbandonarsi per due ore senza pensare ad altro, l’idea di stare in un posto chiuso, un appartamento, una boutique che viene aperta esclusivamente per quel cliente, regala un’esperienza unica.

Da dove arriva il nome, Moiré. Cosa significa?

Ho scelto questo nome, perché è un termine presente che lega tutte e tre i mondi, arte, moda e design. Nella moda c’è il tessuto Moiré, la seta che è famosissima, ci hanno realizzato gli abiti Valentino, Saint Laurent, Armani, c’è Moiré nel legno, quell’effetto un po’ ondeggiante, c’è Moiré nel design, lo troviamo nei tessuti di rivestimento, e c’è anche l’effetto Moiré nell’arte, dove è iniziato ad emergere verso la fine dell’Ottocento e nasce per un caso: in tutti i lavori di tipografia, quando si deve stampare un disegno lineare con una profondità di colore maggiore, si realizza colore su colore, così facendo si sposta di qualche grado, provocando una specie di sfarfallio, chiamato appunto ‘effetto Moiré’ che in seguito venne ricreato appositamente da alcuni artisti con lo scopo di vedere l’effetto provocato in chi osservava le proprie opere.

Cosa possiamo trovare da Moirè Gallery?

Il pubblico a cui mi rivolgo è cosmopolita e sensibile alla bellezza in tutte le sue forme espressive. Cerco quindi di raccogliere in questo spazio tutto ciò che penso gli possa piacere, spaziando tra artisti affermati ed emergenti, edizioni limitate, pezzi unici e introvabili o abiti e accessori iconici, nuove collezioni, limited edition.

Quali artisti e brand troviamo e come te li procuri?

Tutto quello che trovate da Moiré Gallery arriva dalle aste, dai viaggi, dalle fiere, dal passaparola. Ti faccio un esempio, questo (mi indica un meraviglioso oggetto) arriva da un weekend a Colmar, vedo un negozio di antiquariato chiuso, cerco il modo di farlo aprire e una volta entrata apparentemente non c’era nulla, poi sotto la polvere ho trovato questo centrotavola in cristallo. Alcuni pezzi arrivano invece dalle aste, che sembra sia un gioco facile, invece è una procedura abbastanza complicata. Tra i vari articoli mi sono aggiudicata un portauova di Pietro Fornasetti degli anni ’50. Dalle aste arrivano anche alcuni abiti vintage esposti accanto ad un capo di Gucci del 2019. Sono comunque abiti attuali, alcuni non sono mai stati indossati, tutti con le loro etichette originali, come questo di Blumarine. Da un dealer che stava ritirando oggetti e pezzi unici da una casa ancestrale ho acquistato una lampada ‘Ginkgo’ di Tommaso Barbi anni ’70 che presento vicino ad un’altra di Stilnovo anni’50. Alcuni oggetti hanno bisogno di piccole riparazioni a cui provvedo prima di rimetterli in vendita. Il mobilio, pezzi di antiquariato, li presento in esposizione, ma li utilizzo anche come contenitori di abiti o oggetti in vendita. C’è una zona dedicata ai libri, dove presento anche dei microvasi di Plinto, monorami o monofiori, usati come segnaposti a tavola, venduti all’interno di una custodia di un libro. Ci sono anche i gioielli, tutti realizzati a mano da Dettaglidattimi, in bronzo, oltre a quelli di Aura Cole a Michela Bruni e altri brand. Un viaggio in Sardegna invece, mi ha fatto conoscere Simona Tavassi, discendente da tre generazioni di pittori. I suoi dipinti hanno sempre una fessura, una finestra, una porta, a significare una connessione verso un mondo che ci aspetta, una speranza verso un mondo migliore. I suoi dipinti, sono tele di lino, immerse nel colore e poi incollati sulla tela sovrapposti. In una sala c’è un tavolo presentato durante il Salone del Mobile di Icona Zero, azienda Svizzera, abbinata ad una lampada che ha la stessa base del tavolo. Tra le varie proposte d’abbigliamento c’è Rubino Gaeta la cui fondatrice, Francesca, è stata la stilista di Moschino, Giorgio Armani e Valentino, un brand femminile, sostenibile che lavora con la cooperativa Cooperativa Alice, dove operano donne con diversi percorsi di fragilità, realizzando in modo eccellente capi, top gonne e mantelle, molto leggere e allo stesso tempo molto calde, realizzate all’uncinetto. Inoltre, da Moiré possiamo trovare i tappeti artigianali, pezzi unici, di Casa Amar, le opere degli artisti Arnaud Nazare-Aga, Felipe Cardeña e Andy Warhol provenienti dalla Collezione Deodato Arte. E ancora, i preziosi oggetti di Vetrofuso, le opere di Vicenzo Lo Sasso, le borse Lamarr e Franzi.

Qui si può trovare anche la tua linea di abbigliamento…

Sì, ho creato la mia prima capsule collection di gonne in seta, senza etichetta e senza taglia. Successivamente, insieme a Tita un’artista bergamasca che sta anche esponendo in questo periodo in galleria, ho presentato una capsule di “art skirts”: gonne dipinte a mano che hanno come comun denominatore il blu nelle sue gradazioni mescolato col bianco e che si ispirano alle tele esposte nella mostra ‘True blue’. Sono in vendita qui in esclusiva.

Senza taglia?

Sì senza taglia e c’è una storia. Avendo lavorato vent’anni nel mondo della moda, quando chiedevo la taglia alla cliente notavo che era un momento di crisi o perché si sentiva troppo in carne o si sentiva troppo magra. Inoltre, ho notato che una taglia non è mai uguale a un’altra, perché una ha la vita stretta, l’altra ha i fianchi larghi. Visto quindi che il tempo della shopping experience, deve essere anche un momento di relax, di divertimento, senza imbarazzo, ho deciso di non metterla. Io vedo la persona sulla soglia e so quale gonna consigliare. E poi se necessario la aggiustiamo, a seconda della fisicità della persona.

Da Moiré Gallery sono presenti delle mostre d’arte. Come funzionano?

La galleria è stata inaugurata con la mostra ‘Nobody said is was easy’, curata insieme a Domenico de Chirico con la collaborazione di diverse maison, in primis Oscar de la Renta, che ha partecipato, in esclusiva, con abiti e accessori iconici. Poi in occasione dell’ultima settimana della moda, a settembre, c’è stato l’opening di ‘True blue’ che andrà avanti fine anno a cui farà seguito un nuovo allestimento. Le mostre cambiano sempre, normalmente seguo la scadenza della Design Week e della Fashion Week. In questa attuale esposizione si possono ammirare le tele di Tita, un’artista con la quale ho fatto anche una collaborazione, per una mia linea di gonne, Tita Cristina Malvestiti è artista bergamasca, equilibrista sul filo della pittura, del teatro e della musica, che ricerca nella pittura il senso dell’avventura. Le sue rappresentazioni pittoriche sono caratterizzate da immagini forti, simboliche, evocative del tema dell’identità. Ha realizzato cose stupende tipo una linea che rappresenta delle città crescenti o dei palazzi.

Non ci resta quindi che seguire Ouafa Tahoun e la sua Moiré Gallery, per scoprire quali nuove istallazioni mostre, vernissage, eventi esclusivi, incontri con gli artisti ed esposizioni, verranno proposte di volta in volta, in un ambiente multifunzionale, ove si accede esclusivamente su appuntamento. Intanto consiglio una visita per ammirare il nuovo allestimento natalizio. La Galleria, in questi giorni, è infatti, il luogo ideale dove trovare regali di Natale unici e fuori dal comune.

Moiré Gallery
Via Borgonuovo, 5 – 20121 Milano – +39 02 84194514 +39 3467881149 info@moiregallery.com

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