Food & Beverage Notebook – News Febbraio ‘23

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Nuove aperture – Ristorante Corteccia a Milano

food: Ristorante Corteccia a Milano

Si chiama ‘Corteccia‘, un nome che ha chiaramente tratto ispirazione da uno dei piatti che hanno fatto la storia di Cristiano Tomei, chef ‘mattatore’ che debutta a Milano ‘con l’emozione di un ragazzo di Viareggio che non vuole cambiare nulla, ma solo divertirsi’. Il nuovo locale in via Europa, a due passi da piazza San Babila, va ad affiancarsi a quello già consolidato, ‘L’Imbuto’, a Lucca.

Nel capoluogo milanese potremo gustare le specialità dello chef toscano, come il suo celebre manzo sulla corteccia, o i ravioli all’olio ed erbe, il suo carciofo e, per dessert, la “peschina”, ma in menù si trovano anche piatti come la cotoletta di nervetti di vitello, la crema catalana al Parmigiano e finocchio e i celebri pennoni panna e prosciutto.   

Il locale che vede nella proprietà Alessandro Borghese, grazie a Food Media Factory, partecipata dalla sua AB Normal, ha uno spazio modulare, con diverse sale destinate al coworking al primo piano, dove gustare i visionari cocktail, che assicurano un buon pairing con la cucina. Ai fornelli il braccio destro milanese di Tomei sarà Fabio Anello, mentre la supervisione della sala è invece affidata a Giorgio Di Nunno.

Cambio Chef – Valerio Tafuri al ristorante Lino di Pavia

Food: Brigata del ristorante Lino a Pavia con il nuovo chef Valerio Tafuni

Cambio della guardia, dopo la conquista della stella Michelin, per il Ristorante gastronomico Lino di Pavia: lascia Federico Sgorbini, che con Andrea Ribaldone aveva dato la spinta decisiva al risultato della Guida Rossa. Insieme hanno visto nascere ed evolvere Lino e riportato la stella Michelin nella città di Pavia dopo oltre 40 anni.

A prendere il suo posto da Lino sarà lo chef del bistrot, Valerio Tafuri, 39 anni, di origini pugliesi. Tafuri inizia in giro per l’Italia in importanti cucine, tra le quali spiccano: Masseria Torre Maizza (dal 2005 al 2007), Tenuta Monacelle (da fine 2007 al 2011) come secondo chef e collaboratore dello chef Pierluca Ardito, a Borgo Egnazia (nel 2012) come assistente dello chef Andrea Ribaldone, così come all’Osteria Arborina nelle Langhe (nel 2018), e poi un impegno per oltre 8 anni nel Gruppo JSH Hotels Collection come chef executive.

News Food: ElBulli 1846 di Adrià diventa Museo

food: ElBulli diventa museo

Terminata la lunga conversione del celebre ristorante d’avanguardia spagnolo ElBulli 1846 e quasi tutto pronto per la riapertura, prevista per il prossimo giugno.

La novità è che il ristorante verrà trasformato in un archivio museo in Calle Montjou, sulla Costa Brava, perno del progetto di ritorno allo scoperto dello chef catalano Ferran Adrià per ElBulli Foundation che prevederà un ingresso tramite un ticket a pagamento.

La conversione da ristorante regno dello chef portabandiera della cucina molecolare, all’archivio-spazio museale aveva preso il via nel 2011. Sarà uno spazio in cui condividere la triplice missione del locale: salvaguardare l’eredità di ElBulli, promuovere un atteggiamento innovativo e generare contenuti di qualità sul restauro gastronomico, attraverso diversi progetti ‘ADN Bulli.

Cambio sede – Ristorante Sadler a Milano

food: chef claudio sadler

Il Ristorante Sadler di via Ascanio Sforza 77 dopo 16 anni cambia sede e si trasferisce, nell’Hotel Casa Baglioni Milan, il nuovo gioiello della Collection Baglioni Hotels & Resorts. La nuova location si trova nel cuore di Milano, in una delle vie più belle di Brera, via dell’Annunciata 14, in un palazzo liberty del 1913.

Il nuovo Ristorante Sadler, con una stella Michelin, conterà 36 coperti con proposte che vanno dalla colazione à la carte, al light lunch fino alla cena con menù gourmet stellato, senza dimenticare le food amenities da consumare in vari momenti della giornata, accompagnate da una selezione prestigiosa di etichette italiane ed internazionali.

La filosofia culinaria sarà sempre quella che contraddistingue lo chef: un equilibrio tra tradizione e innovazione, cercando di reinterpretare con creatività la cucina regionale italiana, con un occhio di riguardo alla stagionalità delle materie prime utilizzate.

La collaborazione dello chef con la Collection Baglioni è già ben avviata grazie a “Gusto by Sadler” presso il Baglioni Resort Sardegna e l’apertura del “Canova Restaurant by Sadler” presso il Baglioni Hotel Luna di Venezia.

La precedente sede del Ristorante Sadler, continuerà a essere la location dedicata ai corsi di cucina e rimarrà disponibile per eventi e momenti conviviali, per le aziende per attività di team building o per shooting (anche con lo chef Sadler e il suo staff per il servizio catering).

Sempre aperta lungo il Naviglio Pavese, anche ‘Chic ‘n Quick,’ la Trattoria Moderna dello Chef, con un servizio rapido e di qualità, dove consumare un pranzo o una cena in un’atmosfera genuina, ma riadattata alla modernità milanese.

La Spezia – Zenzero

food: zenzero

Dolce e tagliente al tempo stesso, il gusto dello zenzero risalta nei piatti: ma fa bene alla salute, specie a quella del cuore? In un approfondimento, infatti, l’American Heart Association ne esami i pro e i contro, arrivando alla conclusione che lo zenzero “non deve essere il protagonista, la star, di un pasto salutare, ma funziona benissimo come membro del cast di supporto” per usare una metafora cinematografica.

Alcuni studi clinici hanno dimostrato che dosi molto elevate di zenzero sotto forma di integratori possono migliorare i livelli di colesterolo nel sangue, spiega Kristina Petersen, esperta di nutrizione della Texas Tech University a Lubbock. Altre ricerche hanno dimostrato che gli integratori di zenzero potrebbero migliorare la pressione sanguigna e aiutare a mantenere i livelli di glucosio nel sangue.

Mentre se si utilizza lo zenzero come ingrediente? Petersen ha condotto una ricerca che dimostra che l’aggiunta di un mix di erbe e spezie che includeva lo zenzero a una tipica dieta occidentale ha abbassato la pressione sanguigna negli adulti che avevano un rischio più elevato di malattie cardiache.

Tali risultati per l’esperta suggeriscono che “incorporare lo zenzero nella dieta o aggiungerlo agli alimenti per migliorare il sapore può avere benefici per le malattie cardiache. Se si aggiunge lo zenzero a cibi salutari, ad esempio le verdure, questo le fa magari apprezzare e si otterranno benefici mangiando più vegetali.

L’insaccato – Il Botillo

food: il botillo

Anche se il botillo può sembrare un prodotto relativamente nuovo che, grazie a iniziative come quella di Bembibre, è diventato di moda, in realtà è uno degli insaccati più antichi. Furono i Celti, più di 2.000 anni fa, a scoprire le magnifiche caratteristiche agricole delle terre del Bierzo, ricche di querce, lecci e castagni, ideali per l’allevamento dei suini, e quasi subito iniziarono a produrre il botillo come prodotto da consumare nei primi giorni della macellazione.

Alcuni secoli dopo, nel Medioevo, i monaci dell’abbazia di Carracedo, alcuni monaci eremiti e l’Ordine del Tempio, conservarono e migliorarono la ricetta originale, che i pellegrini del Cammino di Santiago di Compostela portarono nel resto della regione, raggiungendo così i villaggi della Galizia e delle Asturie e diventando una prelibatezza per abati, vescovi e re, tanto che alcuni poeti, ispirati, gli hanno persino dedicato alcuni versi.

Oggi viene consumato durante tutto l’inverno, ma soprattutto nel periodo di Carnevale, come saluto festoso a Don Carnal e benvenuto a Doña Cuaresma, quando le salsicce e i prodotti a base di carne raggiungono il loro apice nel Nord della Spagna in lunghi e confortanti pasti, per godere di queste feste pagane.

Questo prodotto è diventato così celebre da meritarsi un evento che lo vede protagonista, il “Festival de Exaltación del Botillo”, che si svolge a Bembibre, nella regione del Bierzo di León, e che riunisce più di 1.800 commensali per celebrare questo insaccato unico. Un festival che dal 2008 è stato riconosciuto di interesse turistico nazionale e aspira a diventare un’attrattiva internazionale.

Il dolce – Le chiacchiere di Carnevale

food: chiacchiere vergani

La festa più irriverente dell’anno si avvicina: le piazze si colorano di maschere, le strade si riempiono di coriandoli e per la gioia di adulti e bambini e ritornano i dolci e le chiacchiere sono tra i più preparati e conosciuti in Italia in questo periodo dell’anno. Vantano moltissime varianti regionali che non riguardano solo gli ingredienti e la preparazione, ma addirittura lo stesso nome.

A Roma e nel Lazio, ad esempio, le chiamano frappe, in Toscana sono conosciute con il nome di cenci, mentre in altre regioni sono chiamate crostoli, bugie, galani o sfrappole. Le più conosciute sono certamente le chiacchiere napoletane e quelle siciliane.

La ricetta non è complicata, ma se volete evitare di cucinare e gustarle direttamente pronte, una buona alternativa sono le Ciàcer de Milan firmate Vergani, che tornano quest’anno in quattro sfiziose variazioni: Chiacchiere al Cacao, ricoperte da una ghiotta glassa al cioccolato, oppure al Pistacchio, al Burro di Arachidi e al Caramello Salato.

Per i puristi, invece, restano le Chiacchiere Classiche, prodotte con ingredienti super selezionati: solo farina, burro e uova da galline allevate a terra. Leggere e friabili, sono fritte e poi passate al forno, un accorgimento che le rende asciutte ancora più e croccanti.

Il vino – Nuova etichetta di Moser: Blauen Blanc de Noirs 2015

vino: trentodoc extra brut blauen blanc de noirs 2015 di moser

Prodotto dai migliori vigneti Pinot Nero di Maso Warth, sulle colline di Trento, il Blauen Blanc de Noirs 2015 di Moser è un Trentodoc Extra Brut affinato per 72 mesi sui lieviti in bottiglia. Ultimo nato in azienda, è già stato premiato da alcune delle più importanti guide vini italiane.

Il Blauen è nato sotto una buona stella; ci sta già dando molte soddisfazioni’ parola di Matteo Moser, enologo e agronomo della cantina fondata dal campione di ciclismo Francesco Moser, che guida insieme a Carlo Moser.

Le Uve Pinot Nero provengono da un unico vigneto, il Dòs dei Cedri, da vigne degli anni ‘80 allevate a pergola trentina, un terreno particolarmente vocato, situato sulle colline di Trento a 350m sul livello del mare, costituito da pietra Dolomia, la quale conferisce al vino grande freschezza e sapidità.  In cantina si vinifica il Pinot Nero in acciaio prima di farlo riposare in bottiglia per un lungo periodo di affinamento. Questo permette di valorizzare le caratteristiche del territorio e mantenere inalterate le proprietà organolettiche tipiche del vitigno.

Trentodoc Blanc de Noirs 2015 è il frutto dell’esperienza di oltre trent’anni nella spumantistica dell’azienda e di una meticolosa ed instancabile dedizione, sia in vigna che nei lunghi anni di affinamento in cantina. Il nome è evocativo, richiama istintivamente agli acini di “Blauburgunder” (termine tedesco per Pinot Nero), così come il contrasto tra i toni blu scuri violacei dell’uva e il giallo paglierino con riflessi bronzei del vino hanno dato l’ispirazione per la costruzione dell’etichetta, che simboleggia la luce nel buio, la stella nella notte, il Blanc De Noirs.

Le uve Pinot Nero del Dòs dei Cedri, selezionate con cura e vendemmiate a mano, vengono spremute intere con pressatura soffice e selezione del mosto fiore. Il mosto viene vinificato senza fermentazione malolattica in vasche d’acciaio Inox fino al momento del tiraggio, per poi proseguire l’affinamento in bottiglia su lieviti selezionati per un periodo di 72 mesi. Il vino riposa un ulteriore anno in bottiglia prima di essere messo in commercio.

Il Blauen è un Trentodoc dal perlage fine, con un colore giallo paglierino intenso. Al naso è fruttato, con note fumé e sfumature di nocciola tostata, dai richiami di note evolutive; mentre al palato si presenta secco e persistente.

Distillati – Nasce Stella Gin

distillati: stilla gin

Stilla Gin è il nuovo Gin creato da Four Seasons Hotel Milano e dal talentuoso Bar Manager Luca Angeli, con lo scopo di volersi distinguere nel mercato con un prodotto fuori dal comune, grazie alla sua artigianalità ricercata, ideale per collezionisti di distillati rari e per avventurosi gastro-entusiasti. La produzione è invece affidata all’esperto del settore Angelo Sarica, responsabile commerciale delle Distillerie Levi , da sempre riconosciuto in Valle d’Aosta nell’ambito della qualità dei prodotti.

Unico, versatile e pieno di carattere, al naso si espandono tutte le sue botaniche: nello specifico sono state utilizzate 4 botaniche, ispirate proprio al nome “Four Seasons” che identificano il prodotto, il Génépy, il ginepro selvatico, la salvia e il limone. La sapiente miscelazione tra queste botaniche, tutte raccolte sulle alte vette della Valle d’Aosta, abbinate al microclima unico nel suo genere e la purezza dell’acqua glaciale, hanno permesso la realizzazione di questo unico Gin.

Le botaniche sono infatti raccolte a mano e selezionate scrupolosamente per ottenere un prodotto estremamente versatile e dal carattere contemporaneo, unite al limone che dona una piacevole nota fresca e raffinata. Il risultato è un prodotto dall’aroma perfettamente equilibrato tra erbe alpine e mediterranee, che riesce a mantenere un sapore secco e agrumato adatto a una miscelazione contemporanea ed internazionale. La distillazione avviene tramite un avanzatissimo alambicco alimentato da energie rinnovabili, un alambicco discontinuo a bagno maria, dal quale si ottiene lo Stilla Gin seguendo il metodo London Dry gin.

Stilla Gin si può degustare nel cosmopolita bar dell’hotel Four Seasons Milano, Stilla Bar, dove è inoltre possibile acquistarlo, nella sua elegante bottiglia.

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